«Troppi cinque piani nel verde»
Bloccati i palazzi di Monte Olimpino

Ex fabbrica di termometri: pareri negativi di Soprintendenza e commissione Paesaggio

Pareri negativi da tutti. Dalla Commissione paesaggio del Comune, dalla soprintendenza ma anche, parzialmente, dai tecnici del settore Territorio dell'amministrazione provinciale. Il progetto per il recupero dell'area ex Chibro di via Roscio, a Monte Olimpino - la vecchia fabbrica dei termometri trasferitasi nel 2009 a Montano Lucino - torna nei cassetti del palazzo, con buona pace di gran parte dei residenti della zona (meno per i committenti, la cooperativa comasca Casa Ambiente).
Non è un piano da poco: proposto dalla Cooperativa comasca Casa Ambiente, esso prevede la realizzazione di tre nuove palazzine di cinque piani ciascuna, per un totale di 103 appartamenti ricavati in un'area a ridosso della Spina Verde e del monte di Cardano. Si parla, a spanne, di circa duecento abitanti in più, domiciliati sul fondo (cieco) di una strada molto ripida e di piccolo calibro, via Roscio appunto, oltre che in un contesto urbanistico che, tecnicamente, si definisce di "edificato di tipo non intensivo", cioè di villette e abitazioni a uno, massimo due piani.
Se ne discuterà in consiglio, ma le bocciature di soprintendenza e commissioni rendono il progetto difficilmente realizzabile:

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