Sfida Di Bari-Rivetti
Altro colpo a vuoto

Ieri, nel giro di soli cinque giorni, è andata deserta la seconda convocazione per la cessione delle quote di Di Bari, il famoso 48.5% che fa gola a Rivetti e ai suoi sostenitori

Sembra una barzelletta. Forse lo è. Fatto sta che ieri, nel giro di soli cinque giorni, è andata deserta la seconda convocazione per la cessione delle quote di Di Bari, il famoso 48.5% che fa gola a Rivetti e ai suoi sostenitori. Tra cui, non si a fino a che punto operativo, c'è anche Savino Tesoro. Ma torniamo a ieri. Alle 11, in fretta e furia (con una telefonata arrivata alle 9.30 da parte del dott. Lanzara, commercialista) erano stati convocati i famosi soci di minoranza (Binda e Corti) per firmare la rinuncia alla prelazione delle quote, mossa formale che consente tecnicamente la cessione della parte di società in questione. «Si fa, si fa, questa volta si fa», era la convinzione che Binda e Corti percepivano dall'altra parte della cornetta. Ma come era stato convocato, l'incontro è stato annullato in un batter d'occhio. Esattamente come cinque giorni prima. Ora: qualcuno dice che Di Bari fosse presente, altri negano e dove stia la verità nessuno lo sa. C'è di buono che la squadra resta concentata, come ha dimostato ad Avellino.

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