Biglietti da 500 euro,
Como da record

Stanno per diventare inutili, ma Como ne è piena e si tratta di un record tutt'altro che invidiabile. Parliamo delle banconote da 500 euro, sconosciute alla maggior parte dei comaschi sebbene proprio il territorio lariano risulti al primo posto in Italia per pezzi prelevati in rapporto agli abitanti.

COMO Stanno per diventare inutili, ma Como ne è piena e si tratta di un record tutt'altro che invidiabile. Parliamo delle banconote da 500 euro, sconosciute alla maggior parte dei comaschi sebbene proprio il territorio lariano risulti al primo posto in Italia per pezzi prelevati in rapporto agli abitanti. Una contraddizione? No, perché se è vero che i biglietti viola non vengono utilizzati quasi mai dai cittadini, la stessa Banca d'Italia spiega che banconote di taglio così elevato sono un «potenziale strumento di riciclaggio».
E non a caso le province con la maggiore diffusione sono quelle vicine alla Svizzera e a San Marino (Forlì-Cesena), punto d'arrivo privilegiato - grazie al segreto bancario - di capitali di provenienza più o meno lecita. Non una banconota fantasma, insomma. Quella da 500 euro sarebbe, piuttosto, una banconota presente soprattutto in alcuni ambienti come mezzo per compiere attività illecite, dal riciclaggio all'evasione fiscale.
E in questo senso il dato comasco (650 richieste ogni mille abitanti alla filiale comasca di Bankitalia) non è certo rassicurante. I tagli da 500 euro, però, sono finiti al centro delle cronache nazionali nelle ultime ore anche per un altro motivo: il governo Monti sembra intenzionato - proprio come mossa anti evasione - a introdurre l'obbligo della tracciabilità per tutti i pagamenti superiori ai 300 euro (la soglia attuale è a quota 2.500), rendendo di fatto inutilizzabili le banconote viola. D'altra parte, al mondo esiste un unico biglietto con un valore più alto: quello da mille franchi svizzeri.
Oltre al record dei pezzi da 500 (gli addetti ai lavori fanno notare che biglietti del genere consentono di trasferire con facilità un vero tesoro, una classica valigetta può contenere 12mila pezzi pari a 6 milioni di euro), c'è un altro dato da non sottovalutare. Le segnalazioni di operazioni sospette (definite «Sos di riciclaggio») inviati dagli intermediari comaschi all'Unità di informazione finanziaria della Banca d'Italia sono raddoppiate rispetto all'anno scorso.
Nel primo semestre 2011 sono già 171, contro le 93 dello stesso periodo del 2010. Le comunicazioni (relative alla movimentazione o all'origine poco chiara dei soldi) vengono trasmesse alla Guardia di finanza, per le indagini e le verifiche del caso.

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