Ici, pagheremo 8 milioni
Ma non ripareranno le buche

La reintroduzione dell'Ici, cancellata nel 2008, riporterà nelle casse del Comune 8 milioni e 700 mila euro (per la precisione 8 milioni 704mila 110 euro), ma al di là dell'incasso immediato da parte dell'amministrazione comunale, il balzello che graverà sui cittadini non porterà alcun beneficio in termini di opere pubbliche locali.

COMO La reintroduzione dell'Ici, cancellata nel 2008, riporterà nelle casse del Comune 8 milioni e 700 mila euro (per la precisione 8 milioni 704mila 110 euro), ma al di là dell'incasso immediato da parte dell'amministrazione comunale, il balzello che graverà sui cittadini non porterà alcun beneficio in termini di opere pubbliche locali. In pratica l'imposta comunale sugli immobili anche sulla prima casa non darà alcuna boccata d'ossigeno al bilancio di Palazzo Cernezzi e, quindi, non porterà nessun miglioramento in termini di sistemazione delle strade, manutenzione delle luci, garanzia della pulizia delle strade in caso di nevicate, tanto per fare qualche esempio. Il motivo? Semplice. Fino a oggi, dall'abolizione dell'imposta, è stato lo Stato a girare ai Comuni l'ammontare dell'Ici sulla prima casa. La reintroduzione semplicemente eviterà a Roma di ristornare gli importi e, quindi, i vantaggi saranno solo sui conti nazionali.
Per le casse comunali l'unica notizia positiva è che la gestione tornerà al Comune che incasserà subito gli importi senza aspettare le tempistiche del ministero per i ristorni.
Nel 2008 lo Stato ha versato 8 milioni 699mila euro (poco più di 4mila in meno rispetto alla somma certificata) in tranche spalmate in quattro anni; nel 2009 la cifra è stata di 8 milioni e 702mila (poco più di mille in meno) in due tranche  e, nel 2010, ha versato in un unico trasferimento praticamente l'intera somma.

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