Cabiate, la morte di Gaetano
Sotto accusa il dosso

Sopralluogo dei periti ieri mattina a Cabiate in via Padulli, dove nel giugno 2010 un ragazzo di 17 anni è morto in un incidente stradale. I periti del tribunale dovranno misurare l'altezza del dosso e stabilire l'effettiva pericolosità

CABIATE Via Padulli chiusa al traffico per consentire lo svolgimento dell'incidente probatorio sul dosso dove il 6 giugno 2010 morì Gaetano Sesto, il ragazzo di 17 anni di Mariano Comense, che perse la vita a causa di un terribile incidente avuto in sella al motorino preso in prestito dal suo migliore amico.

Ieri mattina, tra le 10 e le 11, i periti della Procura hanno effettuato un sopralluogo nel tratto compreso tra via Verdi e via Don Gnocchi. Ma le misurazioni vere e proprie sono state rinviate al 16 gennaio, quando il perito nominato lo scorso 21 novembre dal giudice del tribunale di Como, Maria Luisa Lo Gatto, effettuerà le misurazioni per accertare l'effettiva pericolosità di quel dosso costato la vita a Gaetano.

Quella maledetta sera il ragazzo perse la vita contro un paletto di ghisa, che delimita la carreggiata stradale dal passaggio riservato ai pedoni, sul quale andò a sbattere dopo aver imboccato - forse a velocità sostenuta - il dosso.

Sotto accusa è finito lo stesso dosso, considerato troppo alto dal consulente tecnico della Procura (il pubblico ministero è Mariano Fadda) che ha rilevato 22 centimetri, un'altezza distante dalla media europea che in genere propone dossi di una decina di centimetri anche se in Italia non sembra esserci una legge che regolamenti simili situazioni.

Nel procedimento sono indagati il sindaco Maurizio Brenna, il comandante dei vigili Giuseppe Santoro, il tecnico Paolo Bedini Ferrari, l'architetto Giuseppe Vimercati, Carlo Vismara, rappresentante della ditta che fece i lavori e il Sergio Borgonovo, proprietario del motorino e presunto responsabile di alcune migliorie apportate al "cinquantino" per renderlo più veloce.

La morte di Gaetano aveva lasciato attoniti i genitori e gli ex compagni di scuola del Jean Monnet, istituto che Gaetano aveva frequentato per due anni prima di decidere il suo ingresso nel mondo del lavoro, ma anche lo stesso sindaco Maurizio Brenna da subito aveva condiviso il dolore dei genitori avendo un figlio della stessa età.

Ora la perizia dovrà stabilire l'effettiva pericolosità della strada e se questa sia una delle cause del tragico incidente.

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