Cantù, il latte alla spina
Distributori in crisi

Sembra finita la moda dei lattemat: dei quattro distributori iniziali, ne sono rimasti solo due a Fecchio e in via Adige, zona Sant'Antonio. Un allevatore: «La vendita è andata quasi a zero: soltanto tra i trenta e i quaranta litri al giorno. Mi è toccato chiudere il distributore perché non ne valeva più la pena»

CANTÙ È come se i lattemat cittadini si fossero dimezzati: i possibili quattro sono rimasti in due. Passata la moda del latte alla spina, arrivano le prime chiusure dei distributori automatici di prodotto crudo, i lattemat. Fino a pochi mesi fa, a Cantù, erano tre. Ma dopo la chiusura a Vighizzolo e, dall'altra parte della città, in via Magellano, rischiava di rimanere soltanto lo spillatore di Fecchio, il primo della serie. Se non avesse aperto, nel frattempo, un altro punto vendita in via Adige, zona Sant'Antonio. Dove comunque si accenna a un calo di entusiasmo nella clientela. Confermato, in parte, anche dall'associazione provinciale allevatori di Como e Lecco.

In via Magellano non esiste più il lattemat perché i capi di bestiame sono stati venduti. «Quando in televisione il ministro, l'anno scorso, disse che si doveva far bollire il latte crudo - rievoca l'allevatore Giacomo Speziali - la vendita è andata quasi a zero: soltanto tra i trenta e i quaranta litri al giorno. Mi è toccato chiudere il distributore perché non ne valeva più la pena». Anche se l'azienda, di fatto, si è ridimensionata molto. «Diciamo che abbiamo chiuso l'attività - prosegue Speziali - in pratica vendiamo solo il fieno e facciamo qualche lavoro. I figli si occupano di altro».

© RIPRODUZIONE RISERVATA