Cantù, Castello Pietrasanta
un rifugio per i disperati

L'antica dimora dietro San Paolo, da anni abbandonata, rimane una ferita aperta nel centro della città

CANTU'  Da dimora di musicisti e imperatori a rifugio improvvisato dei disperati. Il Castello Pietrasanta, tra la centralissima piazza Garibaldi e la meno frequentata via Fiammenghini, continua a mostrare da anni i segni del suo lento deterioramento. E continua ad essere una ferita aperta nel centro della città.

Da qualche ora, vi è una ferita in più: una breccia aperta sul portone d'accesso, di fronte all'oratorio di San Paolo, richiusa alla meglio. Un passaggio non impossibile per i più poveri, in cerca di un posto qualsiasi dove poter dormire. Vista l'«occasione», trovare un angolo dove potersi rifugiare, all'interno di una superficie estesa, quasi abbandonata nel bel mezzo della città, non è difficile.

«Non è per fare allarmismi, ma il problema esiste e sta degenerando - riferisce Carlo Borghi, uno dei residenti della zona - ci sarebbe un gruppo di quattro o cinque stranieri che avrebbe provato a entrare nel castello Pietrasanta. Pare che dormano dentro».

L'immobile, in stato di evidente degrado, è abbandonato a anni ed è di proprietà di una famiglia di Campione d'Italia.

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