Guanzate, cento animali
per la benedizione

Una trentina di cavalli e persino un rapace, tra gli oltre cento animali, in oratorio per la benedizione di Sant'Antonio abate

GUANZATE - Una trentina di cavalli e persino un rapace, tra gli oltre cento animali, in oratorio per la benedizione di Sant'Antonio abate.

In paese è tornata con grande successo l'antica tradizione contadina della festa di Sant'Antonio, proposta dalla comunità pastorale San Benedetto, con la benedizione del pane e degli animali domestici di cui il santo è il protettore.

 Numerosi i guanzatesi, molti in particolare i bambini, che in oratorio hanno portato i loro piccoli amici di ogni giorno perché ricevessero la benedizione. Tanti come sempre i cani di ogni razza e taglia, i gatti, ma c'è stato chi è arrivato stringendo tra le mani un piccolo acquario perché anche i pesci fossero benedetti e non sono mancati, canarini e tartarughe.

 A conquistare l'attenzione di tutti però è stato l'ingresso dal cancello dell'oratorio di una trentina di cavalli, mai così numerosi, che hanno richiamato alla mente la caratteristica presenza delle cascine guanzatesi. Altrettanto degno di nota l'ingresso di un calesse, su cui c'era la curiosa presenza di un falco, stretto nella mano del falconiere che in piedi lo sosteneva. Forse il simpatico rapace non era proprio domestico come gli altri animali però anch'esso bisognoso della benedizione.

Così il parroco don Mauro Colombo, come avrebbe fatto Sant'Antonio abate, lo ha benedetto così come ha impartito la benedizione ad ogni altro piccolo animale, infine una benedizione comunitaria per il branco dei cavalli che ha atteso il rito nel prato dell'oratorio. Poi via al falò di Sant'Antonio che brucia l'inverno per invocare un anno migliore.

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