Viaggio di nozze al via
Con naufragio a cena

Fabio Fraconti di Bulciago e la moglie Tania Novella di Latina si sono sposati il 22 dicembre. Il 13 gennaio alle 13.30 si sono imbarcati sulla Costa Concordia. Alla sera, a cena, c'è stato il nubifragio ed è successo il finimondo

BULCIAGO La luna di miele è iniziata alle 13.30 di venerdì 13. All'ora di cena era già finito tutto. Con uno scossone che ha fatto volare tavoli, bicchieri, sedie e commensali, la nave dell'amore si è trasformata in un delirio totale.
«Hanno detto tutti che assomigliava al Titanic ma è stato diecimila volte peggio - dice Fabio Fraconti, lo sposo -. Avevo appena fatto in tempo a mangiare antipasto e primo e stavo versando il vino per brindare con mia moglie (nella foto grande, i due il giorno delle nozze), anche se ci avevano messo a un tavolo da otto anziché da due come era previsto, e ho sentito il colpo. La nave che tremava. Si è inclinata di colpo sul fianco sinistro. All'inizio ho pensato, starà virando, ma ha iniziato a volare di tutto, la gente urlava, si stava in piedi a fatica. Si scivolava sul parquet lucido. Mia moglie aveva i tacchi ed è anche caduta. Io mi sono stortato una caviglia. Ci hanno detto di salire al ponte 4 e quando siamo saliti, ci saranno stati tre gradi, io ero in maniche di camicia, mia moglie in abito da sera. Ci hanno lasciato lì un'ora dicendo che era solo un guasto elettrico. Io ho avuto una discussione con una ragazza del personale perché le ho detto ma scusi, per un guasto elettrico la nave si mette di traverso? A un certo punto si sono spente tutte le luci ed è stato il caos».
Fabio Franconti ha 26 anni. È di Bulciago, ma ora vive a Latina con la moglie, Tania Novella, 29 anni, estetista. Si sono sposati il 22 dicembre, ma hanno dovuto rimandare il viaggio di nozze a dopo l'Epifania perché Fabio di mestiere fa l'autista di camion che trasportano prodotti alimentari «quindi durante le feste c'era tantissimo lavoro e non potevo partire».
«Noi almeno siamo saliti all'ora di pranzo, abbiamo fatto in tempo a far qualcosa, a visitare la nave, a vedere che a ogni angolo ti servivano da mangiare, a fare l'idromassaggio. Sulla nave, per caso, c'erano tre amiche di mia moglie che sono parrucchiere e che stavano partecipando a un corso. Loro sono salite alle 5 e mezzo e non sono riuscite a fare nulla. Comunque prima di partire io e mia moglie avevamo visto su internet i video con le navi colpite dal maremoto. Facevano impressione. Abbiamo pensato: speriamo che non capiti a noi. È stato molto peggio».
La coppia è rimasta intrappolati sul ponte un'ora.
«A un certo punto hanno dato istruzioni del comandante che, tra l'altro, l'hanno visto in sala a cena con una ragazza, altro che al comando. Allora siamo andati nelle cabine a prendere un giubbetto e il salvagente. Si stava in piedi a fatica, era tutto inclinato. Poi quando siamo risaliti, eravamo così nervosi che volevamo fumarci una sigaretta. E quando ho guardato il posacenere sul tavolino ho detto a mia moglie "guarda, sembra che la nave si stia raddrizzano". E così è stato, solo che si è inclinata di colpo sul lato destro».
A quel punto è stato il caos. «C'era una disorganizzazione totale - dice ancora Fabio, con la moglie a fianco che completa le frasi come fanno le coppie affiatate -. Il personale era tutto straniero, non si capivano tra loro, non sapevano neanche cosa stavano facendo, ci guardavano e ridevano. Non è vero che non c'erano i salvagenti, c'erano. Ma non ce n'era uno con le luci che funzionava. Noi eravamo sulla prima scialuppa ma ci hanno sganciato per ultimi. In più da una parte è rimasta incastrata, quindi siamo rimasti in bilico. Poi uno di noi che era massiccio di corporatura ha preso un martello o non so cosa e è riuscito a far cadere la scialuppa in mare». In cabina è rimasto tutto, valigie, tre cellulari, macchina fotografica, telecamera, tutto.

Leggi l'approfondimento su La Provincia in edicola martedì 17 gennaio

© RIPRODUZIONE RISERVATA