Il mago della nave Concordia
«Pensavano fosse un trucco»

Da quando si è sposato abita a Lezzeno ed era in scena al momento della tragedia

Se sul Titanic era l'orchestra a continuare a suonare, sulla Concordia lo spettacolo del Mago Martin è proseguito nonostante la nave fosse inclinata. L'illusionista è rimasto sul palco diviso tra il dover portare avanti il numero e i borbottii che venivano dal pubblico.
Il Mago Martin, Mauro De Martino, 47 anni, è ormai di Lezzeno a tutti gli effetti, una scelta dettata dall'amore per la bella moglie, Manuela Gilardoni, originaria del paese. Lui si stava esibendo con i suoi trucchi che gli sono valsi diverse partecipazioni a programmi televisivi di successo sulle reti nazionali, tipo Domenica In, quando la nave ha colpito lo scoglio iniziando poi a coricarsi di lato.
<<Io mi esibisco sulle navi da ventidue anni e passo da una crociera all'altra, normalmente, come capita anche sulla Concordia, si fanno due spettacoli in una sera - spiega il Mago Martin -. Il teatro è da oltre duemila posti, i passeggeri arrivano in due numerosi gruppi. Venerdì sulla Concordia avevo finito il primo spettacolo ed iniziato da poco il secondo>>.
Il mago stava facendo una delle attività classiche in questo caso, reclutare qualcuno tra il pubblico: <<Prima abbiamo sentito un colpo e poi la nave si è inclinata lateralmente, in mare sono cose che succedono normalmente e non ci ho prestato molta attenzione - continua De Martino -. In realtà, considerata l'inclinazione stavo valutando di scegliere un ragazzo, per evitare di creare problemi d'equilibrio ad una persona anziana. Viene da ridere amaramente, ma qualcuno ha pensato che anche l'inclinazione fosse un mio numero>>. Lo spettacolo è proseguito fino a che la nave ha cambiato fianco: <<A quel punto si è attivata la luce d'emergenza, quindi la musica e le casse. Io sono rimasto sul palco in attesa d'indicazioni, col passare del tempo però in diversi hanno lasciato il teatro, quindi mi sono mosso per alcuni minuti verso la sala comando per capire cosa accadeva>>.

Il racconto completo sul giornale del  19 gennaio

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