Cantù, da zero a due musei
a Villa Calvi e Sant'Ambrogio

L'ex municipio è destinato alla conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale, storico e documentale della città. Nella chiesa della trasfigurazione sarà realizzato un polo scientifico per promuovere e tramandare la conoscenza legata alle attività produttive

CANTÙ Se oggi la città non ha alcun museo, nel futuro prossimo ne avrà due. Uno, Villa Calvi, destinato alla conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale, storico e documentale della città. L'altro, Sant'Ambrogio, polo scientifico per promuovere e tramandare la conoscenza legata alle attività produttive. A quel sapere delle mani che spesso è stato tirato in ballo, in tanti anni, senza che si arrivasse a centrare un obiettivo concreto.

Sdoppiamento che nei fatti è già tale, ma che ora l'amministrazione ha messo nero su bianco, «tracciando così il ruolo futuro di Villa Calvi», rimarca il sindaco Tiziana Sala. Già nel 2006 il Comune aveva stabilito per l'ex municipio di via Roma il ruolo di sede di mostre per eventi culturali, ma ora questo si è arricchito di ulteriori tasselli. Dal 2009, infatti, l'edificio storico affacciato su via Roma accoglie l'archivio storico, dove è custodita e riordinata la documentazione riordinata sino al 1965.

Per l'ex chiesa della Trasfigurazione, Sant'Ambrogio, invece, il futuro si chiama polo scientifico. In questi mesi si sta costituendo la Fondazione Sant'Ambrogio, voluta dall'amministrazione per avere scopi di conservazione, manutenzione e valorizzazione del patrimonio del Clac recentemente acquisito, oltre che per organizzare eventi culturali. Il prossimo potrebbe essere una mostra dedicata a Bruno Munari.

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