Telefonano in casa
e minacciano bimbo

«Passami tua mamma o ti vengo a prendere». Queste e altre minacce sono state riservate a un bimbo di Como che ha risposto a una telefonata di un adddetto al call center.

COMO Babbo Natale? Ovviamente non esiste, quanto alla befana, beh, fin troppo facile: quella «è tua mamma».
A esternare questi "pensierini" al telefono con un ammutolito bimbo di tre anni e mezzo è stato, in un gelido pomeriggio di gennaio (cioè un paio di settimane fa) un anonimo operatore di un call center sardo, uno di quelli che ti telefonano in casa per chiederti, in genere, di cambiare operatore, forti di offerte sempre irrinunciabili.
Questa volta, l'addetto di turno si è spinto un po' troppo in là, anche a voler alzare l'asticella della tolleranza, visto che a detta dei più quello di operatore di call center è uno dei lavori a maggior tasso di stress. Ha telefonato in casa di una famiglia residente in città, a Camerlata, e quando il bimbo ha sollevato la cornetta, lui gli ha chiesto di poter parlare con mamma e papà. Il piccolo è rimasto in silenzio un po' perplesso, con l'unico risultato di scatenare la reazione del suo interlocutore, che ha iniziato a minacciarlo: «Se non vai a chiamare i tuoi genitori, ti vengo a prendere», gli ha detto, salvo poi reiterare un paio di volte il medesimo concetto. La sua sfortuna, la sfortuna dell'operatore, è stata che per qualche oscura ragione il registratore della segreteria si era messo in moto, e che tutte le sue esternazioni sono finite incise su un nastro. Sì, perché non contento di averlo minacciato, il tizio del call center ha aggiunto: «Marmocchio, Babbo Natale non esiste ma è quello della Coca Cola, e tua mamma è la befana».
Naturalmente le minacce sono confluite, comprensive del nastro registrato, in una denuncia per minacce.

Leggi l'approfondimento su La Provincia in edicola domenica 12 febbraio

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Documenti allegati
Minacce al telefono