Blevio, sparò al vicino
Concessi i domiciliari

Erminio Davide Mantovani, 63 anni, due mesi dopo avere sparato al vicino di casa al culmine di un litigio, è stato scarcerato

BLEVIO - Due mesi dopo avere sparato al vicino di casa, Erminio Davide Mantovani, 63 anni, proprietario di un terreno in località Mezzovico, a Blevio, è stato scarcerato su disposizione del giudice per le indagini preliminari di Como Maria Luisa Lo Gatto, che in questi giorni ha accolto un'istanza avanzata dal suo avvocato Diego Soddu.

Mantovani non è ancora un uomo del tutto libero. Aspetterà la conclusione dell'indagine in regime di arresti domiciliari nella sua casa di Milano, ma è innegabile che la sua posizione, come scrive lo stesso gip nel suo provvedimento, si sia notevolmente ridimensionata.

La storia, alla vigilia dello scorso Capodanno, fece parecchio rumore. Mantovani iniziò a discutere con il suo vicino, Patrizio Melluso, 48 anni, a causa di una serie di lavori in corso sulla proprietà di quest'ultimo. La discussione degenerò al punto che il primo dei due imbracciò un fucile e, al culmine del diverbio, sparò. Si disse che Melluso fosse stato raggiunto da almeno quattro pallini, due alla coscia destra, uno allo sterno e un quarto all'addome ma soprattutto si ipotizzò - da cui l'accusa di tentato omicidio - che Mantovani avesse non solo sparato deliberatamente ma che in qualche modo avesse anche sparato per nuocere, in altre parole prendendo la mira.
Il giudice, nel provvedimento di attenuazione della misura, sembra tuttavia propendere per la chiave di lettura che, dell'episodio, la difesa ha fornito in queste settimane. E cioè che l'indagato avesse esploso un colpo a titolo intimidatorio, senza avere avuto reale intenzione di colpire. Sembrerebbe potersi dedurlo dal fatto che i proiettili abbiano colpito Melluso soltanto di rimbalzo, e peraltro non nella misura di quattro: i medici che soccorsero il ferito si "limitarono" a estrarre una scaglia di un pallino dal mento e un ulteriore frammento, già deformato da un urto precedente (una parete?) dalla coscia destra.

Sulla scelta di consentire a Mantovani di tornarsene a casa ha senz'altro influito il fatto che l'indagato abbia spedito al suo vicino una lettera di scuse, una lettera che, secondo il giudice, appare dettata «da un sincero ravvedimento». Mantovani si dice anche disposto a risarcire il danno.
Resta ovviamente indagato per tentato omicidio, ma le premesse consentono di ipotizzare che l'inchiesta finisca per concludersi con una accusa più tenue di lesioni personali.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Documenti allegati
Eco di Bergamo Paura a Blevio