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Lunedì 27 Febbraio 2012
Valduce, Pronto soccorso
Cinque ore di attesa
Una donna di Solzago di Tavernerio, 58 anni, è andata al Valduce di Como alle 15.30 di sabato. Il marito l'ha portata via alle 20.30 perché la donna stava ancora male e non era ancora stata visitata
Maria Rosa Arbitrio, di Solzago di Tavernerio, è la signora che si è sentita male.
Racconta il marito Gianfranco: «Mia moglie ha 58 anni, l'ultima volta che siamo stati al Valduce, dove è sempre andato tutto benissino, le hanno messo l'ossigeno. Stavolta invece è stato un disastro».
La coppia arriva alle 3 e mezzo di sabato. Nessuno dice alla signora che, probabilmente, il suo codice è un verde, nessun rischio di vita e l'attesa sarà lunga.
«Ma anche se fosse stato un codice verde - obietta il marito della donna- non c'è un cartello sul Valduce che dice di non portare i Verdi, altrimenti mi sarei regolato. Dice solo che i Verdi pagano e io avrei pagato senza problemi. In ogni caso ho chiesto quanto fosse l'attesa e nessuno me l'ha saputo dire. E questo secondo me è sbagliato. Un ospedale può anche farti aspettare sei ore, ma lo deve dire, e il malato così può regolarsi di conseguenza».
I due dicono di aver capito «che il Valduce avrebbe problemi di personale nel fine settimana, soprattutto da quando il Sant'Anna è stato trasferito a San Fermo». E questo, riconosciuto anche dal Valduce, ha fatto aumentare gli aumenti al Pronto soccorso.
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