Cantù, l'incendio in via Grandi
«Per fortuna non era notte»

Parla il proprietario dell'abitazione andata a fuoco domenica mattina, a causa di un problema alla canna fumaria. L'abitazione è da rifare, i danni sono almeno per 400 mila euro.

CANTÙ «E meno male che non è successo di notte, mentre dormivamo tutti. Chissà altrimenti come sarebbe andata a finire». E' come se un brivido percorresse la schiena di Matteo Balsamo, papà di tre figli, al lavoro nel cortile di casa, con i fratelli, per spostare ingombranti pezzi di tetto, carbonizzati, impilati vicino alla siepe. Sono le macerie annerite e bagnate del dopo incendio di via Grandi.

Il tetto del numero 4, domenica, per un problema alla canna fumaria, si è messo ad ardere come una torcia intrisa di benzina. Quattro lunghe ore con il cielo impolverato dalla cenere, dalle dieci alle due del pomeriggio.

I tre bimbi - la più grande ha sei anni - lunedì non sono andati all'asilo o a scuola, per prendersi un lunedì di tranquillità, dopo il terrore negli occhi alla vista del fumo, uscito dal piano di sopra e finito sulla tromba delle scale. La nebbia fastidiosa per la gola, la coltre improvvisa che ha costretto i cinque, anche mamma Silvia, a uscire dal loro appartamento al piano terra. Sopra la testa, la devastante banalità di un intoppo ancora da capire nei dettagli.

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