La Cgil rompe con Confindustria
«Taborelli ci ha insultati»

L'ex presidente: il sindacato responsabile morale nell'uccisione di Biagi. Il segretario Tarpini chiede le scuse degli industriali comaschi

COMO La Cgil di Como interrompe le relazioni con Confindustria e il "caso Taborelli" finisce anche sul tavolo del sindacato nazionale. La scintilla è partita ieri mattina. Dopo aver letto l'intervista sulla riforma del lavoro rilasciata dall'imprenditore tessile e past president di Confindustria Como Ambrogio Taborelli alla Provincia con l'accusa di «responsabilità morale» alla Cgil nell'uccisione di Marco Biagi, il segretario provinciale del sindacato Alessandro Tarpini ha scritto alla Confindustria guidata da Francesco Verga per chiedere una formale «presa di distanza», pena «l'interruzione delle relazioni» e per annunciare querela a Taborelli.

Se le scuse non arrivano, i primi a saltare - fa sapere Tarpini - «sono gli accordi in corso sul tavolo della competitività e sul "Progetto welfare"» che vale 100.000 euro, metà dei quali messi sul piatto da Fondazione Cariplo, e che è nato proprio in Confindustria insieme a Cgil, Cisl e Uil. E non si sa quanto, nei fatti, il gelo fra le due parti produrrà effetti anche fra le categorie impegnate a trattare sulle crisi industriali.

Intanto Taborelli non fa marcia indietro sulle sue dichiarazioni e Confindustria, da noi interpellata, per ora tace.

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Eco di Bergamo La lettera della Cgil