Homepage
Martedì 03 Aprile 2012
Attacco al sito del Caio Plinio
Studente cerca di cambiare i voti
Falsificare un voto sul registro, ritoccare un 3 in 8 magari: il sogno di tutti gli studenti. L'informatica può aiutare: ci ha provato uno studente dell'Istituto Caio Plinio.
Lo scrive lui stesso su facebook, sul gruppo "Hai frequentato il Caio Plinio se..". Nella pagina c'è scritto: «Ragazzi ho scoperto una cosa che potrà tornare utile a molti di noi durante l'anno scolastico. A tempo debito, quando sarà in funzione il registro elettronico, vi spiegherò tutto». Tempi che corrono: niente più carta, niente più registri da compilare con la penna nera. Adesso i voti si danno al computer, tramite i siti delle scuole si può ormai quasi ovunque controllare le pagelle online, e anche le assenze.
Sempre dal gruppo Facebook, 451 contatti, commenti al seguito: «Purtroppo la cosa che avevo scoperto è inutile. In pratica riesco ad entrare nell'account di alcuni professori sul sito del Caio. Ma per entrare nel registro elettronico serve un ulteriore codice con relativa password. La mia idea iniziale era quella di cambiare temporaneamente i voti di chi ne avesse bisogno, magari per non far vedere ai genitori qualche insufficienza, ma purtroppo non si può fare». Il giovane hacker non è riuscito nel suo intento, è comunque grave riesca a loggarsi al sito in qualità di docente. Ci aveva provato per le pagelle del primo quadrimestre, chissà che non ci riprovi per i voti di fine anno.
La dirigente scolastica Magda Zanon: «Nel registro elettronico è impossibile, è già assurdo si entri nell'area docenti. Non abbiamo mai avuto problemi di sfondamento, ne parlerò subito con i tecnici».
Chiesto parere a un consulente Sap Basis per la sicurezza informatica: falsificare i voti sul registro elettronico è tutto tranne che impossibile. Anzi, Andrei Rosu sarebbe stato in grado se solo ai suoi tempi liceali, al Galileo Galilei di Erba, il registro non fosse stato fatto di carta: «Bisogna avere un minimo di conoscenze informatiche, essere creativi per far cascare in un tranello i professori. Ma è fattibile».
Leggi le due pagine sulla scuola su La Provincia in edicola martedì 3 aprile
© RIPRODUZIONE RISERVATA