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Giovedì 07 Giugno 2012
«Marchio made in Como
per le costruzioni»
Il presidente degli edili Doneda: «Progetti nuovi per il capoluogo. Recupero del centro storico e aree dismesse le priorità»
E ha promesso di far diventare Ance Como «un vero e proprio marchio di qualità delle aziende iscritte».
Ad ascoltarlo, al Grand Hotel Imperiale di Moltrasio, c'erano il prefetto Michele Tortora, il sindaco di Como Mario Lucini e il presidente della Camera di Commercio Paolo De Santis, che hanno portato i loro saluti iniziali; ad intervenire con Doneda anche il presidente nazionale dell'Ance Paolo Buzzetti e il vicedirettore del Giornale Nicola Porro.
Doneda ha dato il quadro di una situazione economica in cui l'edilizia è il settore più colpito e ha rivolto critiche alla politica nazionale per gli «anni di mancate riforme - ha detto - sempre promesse e mai attuate, da quella previdenziale a quella della pubblica amministrazione, che si sono sedimentati in un processo decisionale farraginoso in cui prevalgono logiche clientelari» che frenano lo sviluppo delle imprese, «soprattutto edili, fra cui sono entrati negli anni scorsi soggetti che si sono improvvisati costruttori perchè il carro tirava e hanno inflazionato il mercato con prodotti di scarsa qualità» che hanno compromesso il giudizio su un intero comparto.
Così ha annunciato di voler rendere Ance Como «un vero e proprio marchio di qualità e responsabilità che identifica le imprese associate», un'operazione possibile, ha detto, solo con la piena collaborazione degli Ordini professionali legati al settore.
Dopo l'appello alle banche per favorire la liquidità alle imprese e ai privati per i mutui casa, Doneda ha chiesto, questa volta alla politica regionale, una soluzione del collegamento rapido fra Como, Varese e Lecco in un'azione che vede già l'Ance impegnata insieme alle Camere di Commercio dei tre capoluoghi e ad altre 22 associazioni economiche.
Doneda ha rivolto precise richieste al neo-sindaco di Como, sollecitato ad assecondare il cambiamento della domanda abitativa, spinta dal basso dalle famiglie a basso reddito e dalle giovani coppie, target ideale di sviluppo di piani di housing sociale.
E gli ha chiesto anche la riqualificazione del lungolago e «la ripartenza di quel concorso di idee».
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