Siringhe lungo il sentiero
I drogati sulla via del Baradello

Sotto c'è il Sert. Sopra il Baradello. La strada tra piazza Camerlata e la fortezza la percorrono scolaresche, turisti, anziani che al pomeriggio passeggiano. Mamme e bambini. Tutte queste persone corrono il rischio di farsi male.

COMO Sotto c'è il Sert. Sopra il Baradello. La strada tra piazza Camerlata e la fortezza la percorrono scolaresche, turisti, anziani che al pomeriggio passeggiano. Mamme e bambini. Tutte queste persone corrono il rischio di farsi male.
Perché da quella strada passano anche i tossicodipendenti che vanno al Sert a recuperare il metadone.
E quando si sono iniettati la droga, buttano a terra le siringhe. Sono disseminate ovunque, le confezioni e gli aghi sporchi di sangue. Qualcuno ha il buon senso di buttarle, ma finiscono comunque nei tombini.
A segnalare la presenza di drogati è Alessandro Dragoni che scrive: "Sono anni che al Parco delle Rimembranze in Spina Verde, di giorno, sono concentrati svariati consumatori di eroina o metadone per endovena. Questi personaggi eseguono la loro iniezione lungo il sentiero, senza neanche il buon gusto di nascondersi tra i cespugli o nel fitto della vegetazione boschiva. Buttano a terra le siringhe usate, tanto che per attraversare il sentiero o per esplorare la zona del parco c'è da stare bene attenti a dove si mettono i piedi. Questa situazione dura da tempo immemore".
L'acciottolato è disseminato di confezioni vuote di aghi, siringhe e scatole di medicinali. Una di queste conteneva compresse sublinguali di buprenorfina. Un farmaco utilizzato nel il trattamento delle tossicodipendenze. Il tutto appena a due passi sopra il centro di recupero dell'Asl.
In quella zona, vanno i drogati. Secondo Dragoni i tossicodipendenti della zona non hanno mai dato fastidio a nessuno "ma è quantomeno di cattivo gusto passeggiare a mezzo metro da un nugolo di gente che si inietta roba in vena; per non parlare dell'effetto che fa su bambini e adolescenti". "Qualcuno ogni tanto lo vedo - racconta Felice Del Vecchio - io faccio questa strada tutti i giorni tra le due e le quattro del pomeriggio. Sono diminuiti rispetto agli anni passati. Da quando poi hanno aperto l'ostello passa più gente. Forse anche per questo sono diminuiti. Avranno cambiato posto. Però io salgo da San Rocco e, lungo quel sentiero, all'altezza della fonte d'acqua, qualche movimento sospetto lo si vede. Anche se cercano di nascondersi, spesso vengono colti di sorpresa".

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Eco di Bergamo Siringhe abbandonate