Cantù, emergenza caldo
Allarme nelle case di riposo

Problemi per gli anziani ricoverati nelle strutture canturine: a Fecchio è stato praticamente vietato di accompagnare gli ospiti a fare passeggiate, alla Garibaldi Pogliani si cerca di idratare le persone, facendoli bere acqua con sciroppi

CANTÙ Il "divieto", causa caldo, di non uscire dalla residenza per anziani di Fecchio. Alcuni pazienti idratati via flebo. Altri, nella casa di riposo comunale, la Garibaldi Pogliani di via Manzoni, poco propensi anche solo a sorseggiare l'acqua. E portati a bere dagli operatori sanitari con l'aggiunta di sciroppi come menta e orzata. L'emergenza caldo colpisce gli anziani. Soprattutto coloro che sono ospitati nelle strutture di degenza. 

Alla Vivaldi di via Sparta, la residenza sanitaria assistenziale privata, per garantire il massimo dell'efficienza, venerdì è stato diffuso un ordine di servizio a tutti gli operatori. «Per il personale - spiega Paolo Ballerini, il direttore - qui a Cantù tutto sommato siamo fortunati, la struttura può contare su un impianto di raffreddamento. Ma in questi giorni, vista l'emergenza caldo, abbiamo preferito diramare alcune direttive: precauzioni interne. Agli operatori abbiamo posto particolare attenzione all'idratazione dei nostri ospiti».

Si attende il passaggio da Lucifero a Beatrice anche alla Garibaldi Pogliani. «L'aria condizionata è indispensabile per tutti, per gli operatori che devono lavorare e per gli anziani che devono restare: ci vuole e deumidifica l'ambiente - ricorda Sonia Serpi, il direttore della Rsa - per fortuna, nonostante il caldo, non abbiamo avuto particolari problemi gravi, o peggio ancora decessi legati al caldo. Abbiamo però preferito introdurre un'accorgimento: per far bere acqua a chi magari non ha voglia, abbiamo deciso di mischiare sciroppi come menta e orzata. Gli anziani, in genere, non amano molto bere. In questo modo, riusciamo ad idratarli».

In allegato il depliant della Regione Lombardia su come affrontare il caldo.

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