Il ministro Profumo a Como
"Legge per assegnare i presidi"

In visita a Villa del Grumello per un corso dell'Alta scuola politecnica, promette una soluzione per nominare i vincitori di concorso a prescindere da quello che deciderà il Consiglio di Stato

COMO - «Mandatemi una mail, io non amo la carta» suggeriva ieri il ministro Profumo nei corridoi di villa del Grumello. Ma nella scuola italiana, anche comasca, c'è ancora tanto vecchiume da sanare. Due i temi più caldi: i mancati dirigenti scolastici e un nuovo concorso d'assunzione che si teme scompagini le graduatorie dei docenti.
Sui quasi-dirigenti Francesco Profumo è al lavoro: «Vogliamo trovare una soluzione in tempi brevi. In attesa della sentenza del Consiglio di Stato stiamo lavorando a una norma che ci consenta di fare valutazioni rispetto alle graduatorie in essere per riavviare il sistema normalmente».
Profumo insomma starebbe preparando una legge che permetta ai dirigenti vincenti di essere immessi anche se il Consiglio di Stato si pronunciasse contrariamente. Il problema riguarda i nuovi dirigenti bloccati. Il loro concorso lombardo infatti è stato fermato da un ricorso al Tar presentato dopo le prove scritte dai concorrenti esclusi. L'accusa è l'uso di buste trasparenti se viste in controluce, le stesse buste usate in tutta Italia senza ricorsi. La sentenza è attesa il 20 novembre.
Una soluzione politica era auspicata anche dai sindacati della scuola di Como, provincia dove ci sono oltre 20 scuole con insostenibili reggenze. Adria Bartolich segretaria di Cisl scuola così commenta quando detto del ministro: «La cosa importante è che chi ha superato le prove sia messo in servizio. Per ristabilire il diritto rifacciano il concorso per gli esclusi, ci sono i posti. Ma non si dica a chi l'ha superato che si è scherzato».

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