Soldi alla casta:
«Carioni disastro»

De Santis e Casati contestano i tagli al Centro Volta: «Solo la ricerca può portarci fuori dalla crisi»

COMO Salvi i maxistipendi dello stesso commissario Carioni e dei dirigenti provinciali, ridotti a zero i contributi a cultura, ricerca e università.
Il giorno dopo la delibera con cui Villa Saporiti si chiama fuori da una serie di enti e associazioni in cui aveva parte attiva - dal Centro di cultura scientifica Alessandro Volta che perde 85mila euro a Univercomo, che se ne vede decurtare addirittura 100mila - scatta la rivolta contro l'ex presidente, ora commissario, Leonardo Carioni. E, per una volta, non è il "quarto stato" a levare gli scudi, ma pezzi da novanta della classe dirigente comasca.
«Il lavoro che il Centro Volta porta avanti si dimostra sempre prezioso e lungimirante, peccato che qualcuno se ne stia dimenticando».
Paolo De Santis, presidente della Camera di commercio, ha colto l'occasione per manifestare il suo disappunto al convegno che, ieri, lo stesso Centro Volta ha organizzato al Grand Hotel di Como per presentare l'ultimo studio sull'energia. De Santis ha voluto sfruttare il momento dei saluti istituzionali per dissociarsi dall'ex presidente di Villa Saporiti. «Ho appreso di questa decisione dal giornale - ha scandito - e non posso che liquidarla come un atto sorprendente, non comunicato né condiviso. Ne parlerò al più presto con il sindaco di Como, Mario Lucini».
Lo stesso sindaco, presente anch'egli al tavolo istituzionale, non ha tardato ad annuire. Anche Giulio Casati, coordinatore scientifico del Centro Volta, a latere del convegno, ha commentato. «Spero che si riesca tutti assieme a far tornare Carioni sui suoi passi. Di sicuro - ha continuato - si tratta di una decisione che avrà preso sotto la spinta della pressione dei tagli che oggi devono essere fatti per far quadrare i bilanci. Capisco, quindi, la necessità di una gestione oculata. Ma, qui si tratta d'andare a ledere l'attività di enti che rappresentano un fondamentale fattore di crescita per il territorio e i cittadini. Proprio quelle strutture in cui attualmente bisognerebbe investire».

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