Sedia a rotelle rubata
Altri furti in estate

Allarme dopo il furto della carrozzina in pieno centro città. Il sospetto del mondo del volontariato: «Dietro quel gesto forse un bisogno disperato»

COMO Chi può aver rubato una carrozzina per disabili? Questa la domanda che circolava dopo il furto subito da Patrizia Cerato, 41 anni e una disabilità che la costringe da una vita sulla sedia a rotelle.

«Difficile dire chi può aver fatto una cosa del genere, ma non è la prima volta che succede. Proprio alla Casaccia (comunità alloggio per disabili a pochi passi dall'abitazione della Cerano ndr) c'erano stati dei problemi di furti anche in passato - afferma Ida Sala, lei stessa in carrozzina, da sempre impegnata sulle problematiche dell'handicap - C'è anche l'ipotesi che qualcuno possa essere stato mosso da un bisogno, magari non ha i mezzi per  provvedere, magari qualcuno che non ha diritto all'assistenza e quindi non può richiederla all'Asl».

«Anche questa estate proprio qui alla Casaccia siamo stati visitati dai ladri che hanno portato via di tutto, vestiario, cibo, soldi... » conferma Rossano Cavallarin disabile in carrozzina decisamente  infastidito dal rischio di pietismi.

Molto allarmata di fronte al recente furto della carrozzina nell'androne della casa in via Giovio, è  invece la reazione di Assunta Peluso presidente della rete comasca delle disabilità: «Mi inquieta profondamente questa notizia, arrivare a rubare una carrozzina a un disabile è comunque un gesto che deve farci riflettere. Mi viene da pensare che dietro quel gesto ci sia un bisogno disperato, magari un'emergenza temporanea»

Approfondimenti nella pagina del volontariato su La Provincia in edicolo oggi, mercoledì 3 ottobre

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