Il Como a scuola
Lezione sul fuorigioco

Docenti: l'arbitro di serie A e B Emilio Ostinelli, il presidente della Aia di Como Adriano Sinibaldi e l'assistente di Serie D Matteo Garganigo. In aula tutti i giocatori azzurri

Como a lezione dagli arbitri. Oddìo, lo spiritello maligno ci ha messo la coda. Perché ha fatto sorridere la coincidenza temporale: il primo incontro didattico a beneficio dei giocatori è arrivato proprio all'indomani di una partita in cui ne sono successe di tutti i colori, con polemiche e strascichi. Ma tant'è. Ieri doveva essere il primo giorno di scuola, e così è stato.
L'incontro era previsto per le 17. Un'idea della società, subito sposata dalla sezione arbitri di Como. Così ecco, verso le 16.45, arrivare i docenti. L'arbitro di serie A e B Emilio Ostinelli (domenica era quarto uomo a Torino-Cagliari, dopo aver arbitrato tre partite della serie cadetta), il presidente della Aia di Como Adriano Sinibaldi e l'assistente di Serie D Matteo Garganigo. La squadra ha finito l'allenamento alle 17.30 e così l'incontro è slittato alle 18. Dopo che era stato risolto un problemino tecnico per via del cavo di collegamento tv-computer. Tutta la squadra si è ritrovata così in palestra, magari con la sensazione che i giocatori preferissero fare altro, ma vabbè. Via con la prima lezione.
Nello zainetto di Garganigo, c'era un ampia documentazione video. La stessa utilizzata dagli arbitri per lo studio di alcune situazioni. Il tema della lezione era: il fuorigioco. Così ecco scorrere sul video proiettato sulla parete alcune azioni specifiche, dall'interpretazione dubbia, in maggioranza tratte da partite di Champions League. È stato poi lo stesso Ostinelli a spiegare che «il fuorigioco è uno dei capitoli più delicati e controversi del regolamento. Ci sono tante situazioni che aprono la porta ai dubbi. Soprattutto, la rimessa in gioco di un attaccante dal tocco di un difensore, il concetto di giocata volontaria o involontaria e il ruolo attivo e passivo dell'attaccante. È una serie di lezioni che facciamo volentieri, aiuta anche a capire le difficoltà dei reciprochi punti di vista».

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