Valsolda, inaugurata la variante
Vent'anni di lavori, il pubblico fischia

La gente intervenuta alla cerimonia di inaugurazione della variante di Valsolda - circa 200 persone - ha colto al volo la prima occasione utile per esprimere ieri vivo disappunto dinanzi al tempo che c'è voluto - ben 22 anni - per aprire al transito una galleria di 3,3 chilometri

VALSOLDA «Nel realizzare la via di fuga sono sorti dei problemi che hanno causato dei ritardi», ha detto l'ingegner Claudio De Lorenzo nel suo intervento, e dentro il tunnel è rimbombato un crescendo di fischi. La gente intervenuta alla cerimonia di inaugurazione della variante di Valsolda - circa 200 persone - ha colto al volo la prima occasione utile per esprimere ieri vivo disappunto dinanzi al tempo che c'è voluto - ben 22 anni - per aprire al transito una galleria di 3,3 chilometri.
Il capo-compartimento Anas di Milano stava elencando le soluzioni all'avanguardia adottate, dal camino di ventilazione di 137 metri alla via di fuga trasversale, alla telegestione degli impianti tecnologici, e il ritardo a cui si riferiva era soltanto l'ultimo, giustificato effettivamente da ragioni tecniche.
Tanto è bastato perché l'amministratore unico dell'Anas, Pietro Ciucci, e l'assessore regionale alle Infrastrutture, Raffaele Cattaneo, riconoscessero innanzitutto gli esagerati ritardi accumulatisi a partire dal 1990, assumendosene, almeno in parte, la responsabilità.
In compenso, stando ai dati forniti dal massimo esponente dell'azienda strade, il costo finale sostenuto per la realizzazione del tunnel di confine non ammonterebbe a 120 milioni di euro, cifra peraltro mai smentita da alcuno, ma a 65,5: «Per funzionalità, sicurezza e soluzioni innovative - ha aggiunto Ciucci - l'opera che inauguriamo oggi è solo lontana parente di quella progettata inizialmente (il cui costo previsto era di 20 miliardi di vecchie lire).

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Eco di Bergamo Valsolda, la variante