Merzario 50 anni al volante
"E sono ancora vivo"

Arturo Merzario è ancora in pista. Cinquant'anni al volante. Formula 1 (anche con la Ferrari), Prototipi (tre volte campione del mondo), Formula 2 e, giù giù, con ogni categoria di auto

Arturo Merzario è ancora in pista. Cinquant'anni al volante. Formula 1 (anche con la Ferrari), Prototipi (tre volte campione del mondo), Formula 2 e, giù giù, con ogni categoria di auto. Dal 1962 a oggi, che ancora si diverte nei monomarca con le 500 Abarth (casa di cui è uomo immagine), le Lotus o le Porsche.
Arturo come Vasco: eh già, io sono ancora qua! La vittoria più bella?
"Essere ancora vivo. Tanti colleghi se ne sono andati, e non per vecchiaia. Ho corso in anni in cui era indubbiamente pericoloso".
Perché ancora al volante?
"Perché mi diverto. E perché batto ancora i ragazzini. Non male, eh?"
Ora fa anche il grillo parlante in tv a "Griglia di Partenza" su Telenova...
"La mia lingua è stata sempre abbastanza sciolta. L'idea di fare una trasmissione tv sull'automobilismo partì con me, 10 anni fa".
Sì, ma la sua lingua le ha anche portato qualche guaio. O no?
"Beh, mi fecero fuori alla Rai perché criticai Poltronieri. In generale mi piace dire quello che penso..."
A proposito. Alla Ferrari pagò per la sua lingua lunga?
"Alla Ferrari fui io ad andarmene. Quando non mi andarono più bene certe cose. Peccato perché io me andai nel 1973, e dal 1974 la Ferrari cominciò a vincere a ripetizione. Forse anche con soluzioni che avevo sviluppato io".
Doveva fare il secondo a Regazzoni, e invece arrivò Lauda.
"Sapete come funziona, no? Schumacher voleva Irvine o Barrichello, Alonso loda Massa... Non vogliono rompiscatole accanto. Regazzoni volle Lauda perché sapeva che io sarei stato un problema. Ma io lo anticipai, e me ne andai".
Il resto dell'intervista su La Provincia di oggi

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