Bimbo morto intossicato
Nessun colpevole

La Procura ha chiuso l'inchiesta per il piccolo varesino di 18 mesi stroncato
da una enterite fulminante mentre era in vacanza in Val d'Intelvi

LANZO D'INTELVI - La Procura della Repubblica di Como ha chiuso l'inchiesta avviata alla fine dello scorso mese di giugno sulla morte del piccolo Samuel, il bimbo di 18 mesi di Busto Arsizio stroncato da una enterite fulminante mentre era in vacanza con i nonni in Val d'Intelvi. L'indagine, avviata a suo tempo dal pm Massimo Astori, si chiude senza conseguenze, cioè con una archiviazione che esclude profili di responsabilità da parte di chicchessia. Auccidere il bambino fu una enterite fulminante, provocata da alterazioni plausibilmente generate dal gran caldo di quei giorni. Per ammalarsi, gli bastò assaggiare un po' dell'insalata di riso che i nonni avevano preparato prima di partire da Varese, dove abitavano, in vista del viaggio alla volta di Ramponio Verna. Tutti gli ingredienti, sempre per incarico della Procura, furono analizzati senza che fossero riscontrate alterazioni. La crisi che condusse alla morte di Samuel fu comunque innescata da un bacillo, il "Bacillus Cereus", che i tecnici dell'Asl isolarono in concentrazioni elevate, tanto che, sempre l'Asl, scrive nella relazione finale che «si ritiene che l'insalata di riso abbia effettivamente potuto provocare l'insorgenza (...) di una tossinfezione nella forma di "sindrome emetica"». E ancora. Detto che, in origine, il cibo era sano e che il bacillo può essersi sviluppato dopo che i nonni avevano preparato l'insalata, «le cause della contaminazione alimentare - scrivono ancora i medici dell'ufficio di prevenzione Asl - sono presumibilmente da ricondursi alla scorretta modalità di conservazione dell'alimento durante il trasporto e a una possibile contaminazione crociata dello stesso durante le fasi di preparazione».
L'insalata fu portata da Varese in auto, chiusa in una pentola id metallo nel bagagliaio dell'auto, con una temperatura esterna molto elevata. Ecco, insomma, dove potrebbero ricercarsi le cause dell'avvelenamento.
Il bimbo accusò i primi sintomi nel tardo pomeriggio del 24 giugno, poi si sentì nuovamente male nel corso della notte, fino a perdere conoscenza. Inutili i tentativi di rianimarlo portandolo al Cof di Lanzo.
Poco prima dell'alba il suo piccolo cuore smise di battere per sempre, a causa di una fortissima disidratazione.
Fu una tragedia che suscitò vasta eco, soprattutto per l'età del bambino. Per la Procura di Como, non ci sono colpevoli. L'inchiesta è stata archiviata.

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