Incidente mortale in motorino
Il pm: "Condanna per il sindaco"

Il pm Mariano Fadda non ha dubbi: è stato un dosso la causa principale dell'incidente che è costato la vita a Gaetano Sesto, caduto in sella al motorino in una via di cabiate. Per il primo cittadino chiesti sei mesi

CABIATE Il pm Mariano Fadda non ha dubbi: è stato quel dosso di via Padulli la causa principale dell'incidente che è costato la vita a Gaetano Sesto, il giovane di 17 anni che ha perso la vita il 6 giugno 2010 dopo essere uscito di strada con il suo ciclomotore in via Padulli, a Cabiate.


E a rischiare è proprio il sindaco di Cabiate, Maurizio Brenna, per il quali sono stati chiesti 6 mesi di carcere: la sua colpa sarebbe quella di aver fatto realizzare quel dosso rallenta traffico, le cui misure sarebbero state eccessive e che avrebbe fatto da "trampolino" al motorino del giovane, che è poi andato a sbattere contro uno dei paletti "salvapedone" a bordo strada. Ma non è solo il sindaco a rischiare una condanna per omicidio colposo: sei mesi a testa sono stati chiesti anche per il comandante della polizia locale Giuseppe Santoro, il responsabile dell'ufficio tecnico comunale Paolo Bedini Ferrari, l'architetto Giuseppe Vimercati e il rappresentante della ditta che fece i lavori Carlo Vismara. Ma secondo il pm Mariano Fadda il dosso di via Padulli non sarebbe l'unica causa dell'incidente mortale, tanto da chiedere una condanna di 4 mesi di carcere per Sergio Borgonovo, indagato per alcune modifiche apportate al motorino guidato da Gaetano Sesto.

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