Faloppio, bomba tra i rifiuti
Il sindaco: poteva esplodere

Resta ancora un mistero la granata trovata nel cassone del ferro al centro raccolta rifiuti dal proprietario della ditta Metalcart, impresa impegnata nel riciclaggio della carta confinante con la piattaforma ecologica.

FALOPPIO - Resta ancora un mistero la granata trovata nel cassone del ferro al centro raccolta rifiuti dal proprietario della ditta Metalcart, impresa impegnata nel riciclaggio della carta confinante con la piattaforma ecologica.

Tuttora non si conosce il motivo che ha spinto l'ignoto signore di liberarsi di tale oggetto. Il gesto inconsiderato di gettare la granata di artiglieria di origine americana nel cassone del ferro poteva provocare imprevedibili e gravi danni a chiunque si fosse trovato nelle immediate vicinanze al momento dello scoppio.

L'ordigno bellico, risalente alla seconda guerra mondiale, era una granata (probabilmente da utilizzarsi per addestramento) per un mortaio da 105 millimetri. In particolare la granata era lunga circa mezzo metro e con un diametro di 13 centimetri. L'ordigno è stato ritrovato nei giorni scorsi.

«Chi ha pensato di liberarsi del residuo bellico - afferma il sindaco, Eugenio Aiani - buttandolo nel container del ferro non ha minimamente pensato a quali pericoli sarebbe andato incontro lui stesso nel caso la granata fosse scoppiata nel cassone dei rifiuti. Per esplodere bastava che nel gettarla fosse caduta con la punta. Così facendo ha messo in pericolo l'incolumità sua e di altre persone».

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Eco di Bergamo Faloppio, bomba