«La tassa di soggiorno
come l'autovelox»

All'assemblea degli albergatori richiesta al Governo di non pagare le tasse

COMO «Alla fiera di Shangai deve andarci l'Italia. Non è più pensabile che ci vada, da solo, il lago di Como». È stato il tema della "governance", che servirebbe per rilanciare il settore,  quello che ha tenuto banco durante i lavori della 67.a assemblea annuale dell'associazione albergatori svoltasi ieri al Castello di Carimate. Numerose le personalità del mondo politico e imprenditoriale intervenute.
«Il turismo ha rappresentato in questi anni un importante ammortizzatore, in grado d'assorbire manodopera che ha perso il lavoro - ha sottolineato il prefetto, Michele Tortora - ora è necessario che le imprese vengano aiutate a fare rete per intercettare la domanda estera, l'unica in grado d'indirizzarci verso la ripresa».
Soddisfatto dell'intenso lavoro svolto quest'anno si è rivelato il presidente degli albergatori comaschi, Roberto Cassani. Il quale ha ricordato che «l'associazione ha deciso di non aumentare le quote associative, adeguandole alle stime Istat.
Inoltre, dal 2013 - ha continuato - sarà operativa una newsletter bilingue, utile per presentare agli albergatori le iniziative e i progetti del territorio da proporre ai loro clienti». Durante la tavola rotonda, moderata dal direttore de "La Provincia", Diego Minonzio, lo stesso Cassani non ha perso occasione per puntualizzare che «il turismo non è mai stato considerato in Italia un settore economico a tutti gli effetti. Non è più tollerabile continuare a sopportare la pressione fiscale più alta d'Europa - ha scandito anche durante la sua relazione - per questo, con Federalberghi,  chiediamo a chi ci governa di rivedere l'ammontare di Imu e Tarsu ed eliminare la tassa di soggiorno, da noi considerata alla stregua di un autovelox. E nocivo è anche lo strapotere delle grandi agenzie di viaggio online, per non dire di portali, quali Trip Advisor, che penalizzano i territori».

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Eco di Bergamo L'assemblea