Cavallasca, stop al cemento
Si può solo recuperare

Minoranze polemiche: «Così si ingessa il paese». Sparite la nuova strada e l'area per la scuola; cancellata anche la zona turistica in via Parini. Previsto l'arrivo di circa 400 nuovi residenti

CAVALLASCA - Dopo tre anni di lavoro e qualche traversia nel percorso ecco approvato il Piano di Governo del territorio. Opzione zero e salvaguardia dell'esistente sono le parole chiave del nuovo strumento urbanistico approvato durante la seduta del consiglio comunale di sabato mattina, con i soli voti a favore della maggioranza; contrari i quattro consiglieri di minoranza.

Nelle previsioni di sviluppo nei prossimi anni a Cavallasca arriveranno dai 300 ai 400 nuovi cittadini (stima fatta su trend demografico decennale), il territorio del paese è composto per circa il 55 per cento (145 ettari) da parco: 105 nella Spina Verde e altri 40 nel Plis Sorgenti del Lura. C'è un tesoretto di partenza con una quota massima di suolo da consumare, che è di circa 23mila metri quadrati (nel vecchio piano regolatore erano 26mila), ma la scelta politica che ha guidato al Pgt è quella di non consumare nuovo suolo. Opzione zero.

Prevista una sola zona di trasformazione e sistemazione degli edifici esistenti e per consultazione con la Provincia si cancella pure l'ipotesi di una nuova strada di collegamento tra la zona di via Ravona e dell'ospedale Sant'Anna e l'Olgiatese che taglierebbe fuori il centro abitato; allo studio di fattibilità della strada di fine 2010 non si darà seguito.

Via anche la destinazione turistica alla zona di via Parini, e tolti i nuovi posteggi e la zona dove costruire il nuovo polo scolastico. Non essendoci risorse è inutile mantenere un'opzione sul territorio da destinare alla nuova scuola.

Durissime le osservazioni delle opposizioni che si trovano concordi su due aspetti: l'assenza di partecipazione delle minoranze, di cui l'amministrazione non ha accolto nessun suggerimento, e la totale assenza di sviluppo e di prospettive per il futuro di Cavallasca.

«È un piano rispettoso della normativa« - commenta Gianni Gaspa di "Insieme per cambiare" - «Il minimo sindacale è stato raggiunto, ma Cavallasca merita di più, si doveva guardare avanti. Opzione zero. Salvaguardia e stop, nessuna incentivazione allo sviluppo di servizi e collegamenti. È stato svolto il compitino e basta. Quella del Pgt è una Cavallasca ingessata».

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