Binago, il falco non serve
Il silicone scaccia i piccioni

Un'impresa specializzata ha steso fili di silicone su cornicioni, anfratti, sottotetti, pertugi, davanzali e su tutte le zone dove i fastidiosi volatili tendono a posizionarsi, per evitarne la sosta e la nidificazione.

BINAGO - Silicone più efficace dei falchi, per tenere lontani i piccioni. È partita in questi giorni una campagna di contenimento della proliferazione dei piccioni nel centro storico, con l'impiego del silicone.

Un'impresa specializzata ha steso fili di silicone su cornicioni, anfratti, sottotetti, pertugi, davanzali e su tutte le zone dove i fastidiosi volatili tendono a posizionarsi, per evitarne la sosta e la nidificazione.
Pasta dall'effetto repellente, poiché gli invadenti pennuti non ne gradiscono il colore, l'aspetto e i componenti, tanto da tenersi debitamente lontani dai luoghi dove è stata stesa.

Il prodotto è stato distribuito nei luoghi maggiormente infestati: piazza Roma, via Mazzini, sulla chiesa parrocchiale, sul palazzo comunale e in altre zone del centro storico. A quanto pare, il risultato è già apprezzabile.

«La popolazione di volatili si è ridotta - conferma il sindaco Bianca Maria Pagani - Le zone maggiormente interessate dal fenomeno sembrano in effetti meno infestate. Andrà verificata l'efficacia di questo intervento nel tempo, compresi i periodi della nidificazione, ma l'impressione iniziale è positiva».

Il sistema è innocuo per i pennuti; funziona da deterrente, nella speranza che contribuisca a liberare un po' il centro storico dalla presenza dei piccioni, divenuta insostenibile in alcune zone.
Lo sa bene l'amministrazione comunale, che la scorsa primavera aveva chiesto alla Provincia l'autorizzazione all'uso di falchi in funzione antipiccioni. Permesso accordato, ma a condizione che fossero specie locali.

«Non è facile trovare un falco autoctono, tipo gheppi, per cui non abbiamo neppure avviato la sperimentazione - conferma il sindaco - Abbiamo ripiegato sul silicone. Parte delle spese (3000 euro) sarà coperta anche da privati interessati dal fenomeno».

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