Mozzate, il parroco ai candidati
"Aiutate le famiglie povere"

Mentre si avvicina la scadenza elettorale del Comune interviene don Alberio con un appello

MOZZATE - Una carta d'intenti con impegni precisi sul fronte sociale e caritativo: a proporla a tutti i gruppi politici che scenderanno in campo sarà il parroco, don Luigi Alberio.
L'obiettivo è in sostanza di chiamare tutte le forze politiche ad assumersi responsabilità riguardo a come intendono dare una mano alle diverse famiglie che sono state toccate dalla crisi economica. Un preciso indicatore delle difficoltà patite dai nuclei famigliari mozzatesi è il Centro spesa solidale, avviato un anno fa dalla parrocchia in collaborazione con il Comune, il Banco alimentare e l'associazione Alberio.
Al centro di distribuzione settimanale gratuita della spesa (al quale si accede attraverso i servizi sociali dell'ente locale) fanno attualmente riferimento una novantina famiglie, tra le quali ve ne sono diverse di nazionalità italiana. Un'attività alla quale l'ente locale aveva in passato promesso di contribuire: impegno che però poi, a causa molto probabilmente delle tante difficoltà affrontate negli ultimi messi, non è però stato in grado di sostenere come promesso.
«La lettera d'intenti la prepareremo nelle prossime settimane - fa sapere il parroco - e ne definiremo quindi con maggior precisione quelli che saranno i contenuti: in linea di massima, è comunque nostra intenzione chiedere a tutti i gruppi politici che saranno in lizza per le prossime elezioni, di dire in maniere chiara le proprie intenzioni riguardo alla solidarietà ed all'assistenza alle famiglie povere e nel promuovere le attività sociali che noi riteniamo sia necessarie in città».
Quest'anno il Natale mozzatese è stato più spento che in passato, in centro non si sono infatti accese le consuete luminarie: «anche se la crisi economica c'era già negli anni scorsi, questo può essere un gesto significativo - conclude don Luigi - per sottolineare che la situazione è effettivamente molto grave e che, di conseguenza, non ci sono soldi per le luminarie. Può insomma andare alla fine bene rinunciare alle ormai consuete luci di Natale, purchè poi segua però un concreto sforzo, da parte di tutti, ad aiutare quanti, anche nella nostra città, hanno bisogno di non essere lasciati soli».

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