Sarà l'anno di Verdi
Grandi titoli alla Scala

Il teatro milanese prenota "La Traviata", "Aida" e altre opere di grande interesse

MILANO "Rigoletto", "Traviata", "Trovatore", "Nabucco", "Macbeth", "Aida", "Don Carlo", "Otello".
Senza queste opere i teatri lirici di tutto il mondo non saprebbero come riempire le sale, o chiuderebbero. Che sia "Va' pensiero",  "La donna è mobile" o "Libiamo ne' lieti calici", le celebri arie di Giuseppe Verdi sono diventate degli hit planetari per generazioni e generazioni di amanti della musica.
L'anno che arriva, il 2013, è l'anno verdiano, il bicentenario della sua nascita, e viene festeggiato, non solo in Italia, ma in ogni angolo della terra, come patrimonio universale dell'umanità. Anche la nordica Germania, in teutonica osanna per l'altro anniversario del secolo, i 200 anni di Richard Wagner, dedica al genio italiano spazio sovradimensionale nei propri cartelloni. E in Austria è Verdi-mania e la sola Staatsoper ha in programma fino all'estate ben sette titoli con interpreti come Placido Domingo, Rolando Villazon, Roberto Alagna e Simon Keenlyside.
Persino il Festival di Salisburgo gravieterà questa estate attorno a Verdi: Falstaff (dirige Zubin Mehta, regia Damiano Michieletto), Don Carlo (Antonio Pappano, regia Peter Stein), Giovanna d'Arco in forma di concerto con Anna Netrebko e Domingo e Nabucco in forma di concerto diretto da Riccardo Muti.
In Italia è "Viva Verdi" da un capo all'altro della Penisola dall'inizio alla fine dell'anno. Una commissione voluta dal governo per le celebrazioni è stata dotata di 6,5 milioni di euro. Si comincia a Parma il 12 gennaio con un "Ballo in maschera" passando per l'Arena di Verona e finendo alla Scala di Milano che chiuderà l'anno verdiano con l'inaugurazione della prossima stagione, il 7 dicembre 2013, con "La Traviata" diretta da Daniele Gatti.
Il teatro milanese prevede inoltre "Aida" (regia di Franco Zeffirelli, direttore Gianandrea Noseda), "Don Carlo" (diretto da Fabio Luisi), "Nabucco" (diretto da Nicola Luisotti, regia Daniele Abbado) e "Un ballo in maschera", "Falstaff" e "Macbeth" diretti da Daniele Rustioni, Daniel Harding e Valery Gergiev.
Come pochi altri, Verdi ha dominato un secolo, dentro e fuori l'Italia. I suoi eroi così terreni, umani, il suo melodramma e le melodie così diretti al cuore - e non da ultimo la sua passione civica e patriottica che ne ha fatto una figura chiave del Risorgimento - hanno saputo dare voce agli aneliti di un intero Paese e alla sua lotta per l'unificazione nella quale egli credeva ardentemente.
Quando nacque esattamente non si sa: all'anagrafe fu registrato l'11 ottobre 1813 ma sarebbe nato il 10. Verdi stesso festeggiava il suo compleanno il 9 ottobre. La data di morte invece fu un evento pubblico e di lutto nazionale: il 27 gennaio 1901 a 87 anni. Una strana coincidenza: il 27 gennaio, è anche il giorno della nascita di Mozart (1756). Il suo paese natale, Le Roncole, a metà strada fra Milano e Modena, sarà quest'anno meta di pellegrinaggi e di un festival.

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