Successo a Inverigo
per il presepe vivente

Circa novanta figuranti trasformano il paese nell'antica Betlemme
Sul giornale in edicola lunedì, i dettagli della bella rappresentazione

INVERIGO «Luìs, fai girare bene quei maialini!». Lo spettatore si rivolge a uno dei macellai del presepe vivente, vestito in stile Palestina Anno Zero, eccezion fatta per il berretto di lana da marinaio. Allo spiedo due piccoli suini con tanto di arancia a muso. Nella griglia a fianco, decine di cosce di pollo. «Non buttiamo via niente, mangiamo tutto», il mormorio di risposta. Avevano il compito di spazzolare a dovere anche le carni, le circa novanta comparse impegnate nella manifestazione. Un meritato festeggiamento per un rinnovato successo di pubblico nel giorno dell'Epifania.
Tra le 15 e le 17, centinaia di auto sono arrivate dal circondario nei dintorni del Santuario di Santa Maria della Noce. «Videro e credettero», la frase sopra il sipario tirato in piedi all'ingresso, vicino alla Baita Cai. Percorso in discesa, tra diversi quadretti di vita ai tempi di Gesù. Si parte con Bartimeo, il cieco risanato, circondato da attrici inverighesi in piumino. Tastiera, mixer, leggii e musica di accompagnamento. Voce narrante fuori campo, microfonata e diffusa dagli amplificatori. Per condurre i visitatori - partenze scaglionate, un gruppo di quaranta ogni dieci minuti - sul sentiero quasi perpendicolare al Viale dei Cipressi.

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