Ponte Lambro, sindaco anti slot machines
«Più potere per combattere l'azzardo»
Il paese ha aderito all'iniziativa nazionale per combattere il gioco nei bar. Cattaneo: «Abbiamo vietato le macchinette nel locale di proprietà comunale»
«Abbiamo aderito subito» - racconta Cattaneo - «anche perché crediamo che alcune misure da noi adottate possano essere esportabili altrove».
Ora, sostengono i firmatari, la regolamentazione sulle sale da gioco e sulla possibilità di installare slot machines nei bar è molto permissiva. «Per evitare il proliferare delle macchinette i sindaci sono costretti ad ingegnarsi» - osserva Cattaneo - «Quando abbiamo sottoscritto il manifesto, abbiamo inviato allora due documenti del nostro Comune che possono essere un esempio per altri paesi».
Due anni fa, ricorda il sindaco, l'amministrazione emanò una delibera per regolamentare l'apertura delle sale da gioco. «Un Comune non può vietare l'apertura delle sale, ma può definire dei parametri» - rammenta Cattaneo - «Noi abbiamo imposto una distanza minima dai luoghi frequentati dai giovani e abbiamo vietato di aprire sale da gioco sotto abitazioni private». Risultato? Considerati tutti i paletti, trovare un posto per aprire una sala da gioco in paese è in pratica impossibile.
Più complesso, invece, è il discorso dei bar. «Non possiamo vietare a un locale privato d'installare macchine da gioco. Come amministrazione abbiamo però cercato di dare il buon esempio: dando in gestione il bar Sport di via Gerett al Lambro, che è di proprietà comunale, abbiamo vietato nel contratto d'affitto l'installazione di macchinette».
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