«Lasciati soli dalla politica
Ma noi industriali lottiamo»

All'incontro di Confindustria Como gli imprenditori raccontano il senso di impotenza: faremo però ancora meglio il nostro lavoro

COMO Si sentono soli, ma non vogliono arrendersi. E chiedono alla politica - finalmente - un cambio di marcia.

Sono gli industriali di Como, che abbiamo sentito a margine dell'incontro sul libro del direttore de "Il Sole 24 Ore" Roberto Napoletano, "Promemoria italiano", presentato in un dialogo con il direttore de "La Provincia" Diego Minonzio. E proprio durante la conferenza il presidente di Confindustria Como Francesco Verga, parlando di una riunione ha rimarcato: «Abbiamo percepito industriali amareggiati e poco motivati a fare la fatica quotidiana»

Dietro, c'è l'orgoglio di mettercela tutta, per far ripartire: «Tutto però viene complicato - osserverà Verga - Basti pensare a quando si deve aspettare sei mesi per un'autorizzazione, che in Svizzera si sbriga in 30 giorni».


Nella platea, alla fine dell'incontro con i giornalisti, i commenti si rincorrono. Con forti richiami alla politica, che alimenta lo sconforto, tanto più in questa deprimente campagna elettorale. Eppure sono decise Alessia Binda e Alessandra Bianchi, rispettivamente presidente e consigliere del gruppo giovani di Ance. «Sì, la prospettiva futura è ancora di una ripresa lenta. Ma anche con la conferenza di stasera si riporta l'attenzione all'elemento primario, l'impegno», spiega Binda.

Aram Manoukian, amministratore delegato della Lechler, conferma: «C'è un senso di impotenza. Che cosa possiamo fare? Ancora meglio il nostro mestiere di imprenditore».

E Graziano Brenna, vicepresidente di Confindustria: «Ci sentiamo accerchiati, tutto rema contro. La differenza rispetto al dopoguerra? È vero, abbiamo avuto grandi leader. Ma in campo allora c'erano forze giovani. Oggi guardiamo chi c'è in politica... chiamano giovani chi ha meno di 60 anni».

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