Il consigliere regionale
e la Nutella rimborsata

Inchiesta sui rimborsi in Regione, coinvolto l'ex sindacalista Carlo Spreafico (Pd): «Non mi so spiegare quello scontrino»

«Non me lo so spiegare il vasetto di Nutella, forse è un panino offerto a qualcuno, o è uno scontrino finito nel posto sbagliato, chissà. Tra l'altro non mi piace neanche, la Nutella».

Il caso dei rimborsi regionali investe anche Lecco e , dopo la maggioranza, tocca all'opposizione. Il consigliere del Pd di Lecco Carlo Spreafico ha oggettive difficoltà a rispondere. È successo che finito indagato per peculato, causa utilizzo improrpio dei rimborsi al suo gruppo politico, insieme ai consiglieri dell'opposizione. Come il leghista lecchese Stefano Galli, ormai famoso per il pranzo di nozze della figlia finanziato con i soldi pubblici, o le numerose coppe di gelato di un altro leghista, Ugo Parolo, pagate dai contribuenti.

L'ex sindacalista della Cisl, che poteva vantarsi di essere l'unico componente dell'ufficio di presidenza del Pirellone non indagato, adesso è nel mirino della Procura anche lui sorpreso  - la battuta è scontata - con le mani nella Nutella.

Spreafico, oltre al vasetto di Nutella da 2, 70 euro, dovrà rendere conto di un dvd di un corso d'inglese (146,80 euro), un aperitivo (6 euro) e la quota associativa all'Ordine dei giornalisti (101 euro). E poi 4.000 euro per due quadri del pittore lecchese Romano Trojani, una videocamera (1.058 euro), una fotocamera reflex digitale (953,60 euro), un Blackberry (399 euro), il dvd di «Hercules» e una tv (168,90 euro). Tra le altre spese sospette anche 160 euro dal gommista e acquisti in cartolibreria.

Lui è molto amareggiato: «Lo so che fa effetto, ma se la mia storia deve finire in un vasetto di Nutella non so cosa dire. Spero non si dimentichino le battaglie che ho fatto per togliere vitalizi e auto blu».

E la quota dell'ordine dei giornalisti pagata con i rimborsi, come si spiegano?« All'epoca di cui si parla - replica - , il 2008, io dirigevo il foglio del gruppo della Margherita. Quindi rientra nelle spese previste per i rimborsi».
E i quadri di Trojani? «Non li ho comprati per me ma per arredare l'ufficio di presidenza, per tutto il gruppo insomma. Sarò contento di spiegarlo al magistrato».

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