Giubiana di Cantù
E' un bagno di folla

Le fiamme ci mettono sei minuti a catturare la castellana e a divorarla

Sul giornale in edicola, tutte le Giubiane del Canturino e del Marianese

CANTU' Le fiamme, spinte dal vento, ci mettono sei minuti a catturare la Giubiana e a mangiarsela fino all'osso, ridotto in pochi istanti a un tizzone annerito. Ai professionisti delle profezie l'ardua sentenza, per lo spettatore medio segno che il 2013 forse non sarà un anno pessimo, ma facile nemmeno. A non fare mancare il proprio entusiasmo, come sempre, la gente, accorsa numerosa sul crinale riempiendolo fino a lambire le vie vicine.

Tutto secondo copione, insomma. Non mancano mai l'appuntamento con il rito antico della Giubiana, i canturini, per scorgere i buoni o cattivi auspici dell'anno che verrà nel fuoco del rogo sul quale espia la propria colpa la castellana fedifraga che secondo la tradizione nella guerra tra milanesi e comaschi del XII secolo, tradì la città aprendo le sue porte ai nemici.

Per questo il manichino portava al collo una chiave, nel corteo in costumi medievali che l'ha scortata sulla sua rovente gogna. A organizzare l'evento, anche stavolta, la Pro Cantù, aiutata provvidenzialmente a questo giro dagli sponsor privati. E attorniata da molti ospiti. A partire da una madrina d'eccezione, la giovanissima ginnasta olimpica Erika Fasana, arrivata indossando la tuta della nazionale. Vesti ben diverse quelle in cui si sono presentati altri sportivi, i giocatori della Pallacanestro Cantù.

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