Nesso, che odissea l'ex Filanda
I lavori non ripartono ancora

Ancora tutto fermo nel cantiere di via Coatesa, dopo l'ulteriore doppia condanna in corte d'Appello, a Milano. Il Comune concede una proroga fino al 2015 per il completamento dei lavori del posteggio

NESSO - C'è una certa suscettibilità a Nesso sul tema ex Filanda, i cui lavori sono fermi da anni, dopo la condanna del committente e del progettista dei lavori, peraltro riformata e aumentata dalla Corte d'appello di Milano lo scorso luglio.
«Sono state scritte e dette un sacco di inesattezze», dichiara il capo dell'ufficio tecnico, l'architetto Franco Pagani, che così fotografa lo stato dell'arte: «So che c'è un ricorso al Consiglio di Stato da parte di alcuni privati ma per quanto riguarda l'amministrazione sono state portate a compimento tutte le prescrizioni imposte dal tribunale, a partire dal ripristino dello stato dei luoghi con riferimento a finestre e balconi (sei terrazzini a livello del sottotetto, ndr). Il Corpo forestale dello Stato ha svolto le verifiche del caso certificando che i lavori erano stati eseguiti, e l'azienda (la Imingest srl, di Milano, ndr) è stata messa nelle condizioni di poter riprendere i lavori».
Sul destino della vecchia Filanda - il cui piano di recupero risale addirittura alla fine degli anni Novanta, quando si sarebbe voluto realizzare non già un condominio di appartamenti ma una casa di ricovero per anziani - influiscono le incertezze di un mercato immobiliare in stato semi comatoso, circostanza che renderebbe la ripresa dei lavori, con conseguente completamento delle opere, non proprio urgentissima.
C'è il problema degli oneri di urbanizzazione, che nel caso di Nesso saranno saldati quando e se saranno completate le opere cosiddette "a standard", cioè il posteggio pubblico e la strada. Il posteggio, in realtà, consta di tre livelli, due interrati e uno - proprio quello a uso pubblico - a livello di via Coatesa. Il consiglio comunale ha concesso, in relazione a quest'ultimo intervento, una proroga: l'intervento potrà essere completato entro il 2015. «Per quanto riguarda la struttura della filanda - dice ancora l'architetto Pagani - l'intervento può comunque considerarsi quasi concluso. Mancano poche rifiniture».
Nel giugno del 2010, il tribunale di Como aveva giudicato colpevoli due dei quattro imputati chiamati a rispondere degli abusi commessi a Nesso, in un'area sottoposta a vincolo paesaggistico: a sette mesi ciascuno furono condannati il legale rappresentante della Imingest e il progettista, nonché direttore dei lavori. Impugnare in appello non ha giovato, né all'uno né all'altro. Tranchant il giudizio del tribunale di secondo grado, che lo scorso luglio ha inflitto otto mesi e 15 giorni al primo e nove mesi al secondo.
Dell'«insalata russa che ha stravolto lo spirito del piano di recupero» (definizione, sia pure di parte, del consulente tecnico della Procura di Como Carlo Maria Buttini), i giudici milanesi scrivono che essa fu condita nella«piena consapevolezza (...) di realizzare un'opera di recupero al di fuori delle regole ancor prima di richiedere autorizzazioni e nonostante i dinieghi ricevuti e in spregio all'ordine di demolizione»

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Eco di Bergamo Nesso, l'ex Filanda