Capriolo ferito a Canzo
Pronto soccorso a Cantù
Il capriolo, una giovane femmina, forse per il freddo e la fame, si era spinto in una zona abitata. Nel tentativo saltare una recinzione di una casa era rimasto impigliato con una zampa posteriore.
Disavventura a lieto fine per una femmina di capriolo recuperata nei giorni scorsi e approdata in città per rimettersi in sesto. L'animale, di circa 2 o 3 anni stando a quanto hanno svelato le radiografie - visto che mostrava i segni di un principio di artrosi - si era avventurato a valle, probabilmente per la fame. In cerca di cibo, e con il rischio di finire nel mirino dei bracconieri, che popolano numerosi anche il Comasco.
Il capriolo, così, si è spinto fino al limitare del centro abitato. Anzi, l'ha proprio voluto scavalcare, quel limitare. O meglio, la recinzione di un'abitazione. Balzo che però non le è riuscito, tanto da rimanere impigliata con la zampa posteriore.
La bestiola ha finito col passare la notte tra lunedì e martedì a penzoloni, ovviamene ferendosi la zampa posteriore. A salvarla e ad evitare conseguenze anche peggiori sono arrivati i volontari dell'Enpa di Como, e il presidente del sodalizio e guardia zoofila Marco Marelli ha contattato la clinica veterinaria Città di Cantù per prendersi cura dell'animale.
Per la capriola, una brutta ferita alla zampa, con la tibia esposta, che è stata suturata dalla veterinaria Paola Campanella, che in passato ha spesso collaborato con l'Enpa.
Per la convalescenza l'ungulato è stato portato al centro di recupero del Wwf, L'oasi di Vanzago, nel Milanese. Quando sarà definitivamente guarita sarà probabilmente liberata nell'area dei Corni di Canzo, la sua terra natale.
leggi l'articolo su La Provincia di venerdì 22 febbraio
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