Caccia alla casa nel Comasco
Più facile lavorare in Svizzera

C'è un effetto virtuoso della fuga oltre confine per lavorare, anche se non privo di rischi. Uggiate tra i Comuni più apprezzati

COMO Caccia alla casa nella fascia al confine con la Svizzera. Per diventare più facilmente frontalieri, ma non solo.

Italiani con gli autobus oltre confine, in comitiva, a cercar lavoro.  E una volta trovato, a chi viene da lontano conviene insediarsi nei Comuni comaschi di confine, farsi frontaliero esentasse in Italia: è il fenomeno in corso. Con il rischio dormitorio che incombe: le energie sono tutte al di là del valico.

« Il dramma è che non solo i lavoratori si spostano in Canton Ticino, perché in Italia non c'è lavoro. Ma anche le imprese », premette Ambrogio Guffanti, titolare della Spa di costruzioni Guffanti A. che ha realizzato numerosi edifici civili e industriali tra la Bassa e le colline comasche.

«Riceviamo richieste di aziende per ritirare il capannone che abbiamo costruito per loro negli anni scorsi, nelle zone di confine in cui l'esigenza di edifici industriali era molto alta: adesso se ne vanno in Svizzera, meno problemi e più certezze - spiega Guffanti - E non solo aumentano i lavoratori che cercano case nella fascia di frontiera, ad un passo dal posto di lavoro in Canton Ticino. Ma i ticinesi chiedono di abitare qui: a parità di soldi, comprano il doppio».

Uggiate Trevano è un Comune che richiama particolaremente: dieci anni fa contava 3.863 abitanti, adesso ne conta 4.451, il 13% in più.

Ma non solo. « Da tempo, ho richieste di affittanze per frontalieri - afferma Ombretta Figini, titolare di un'agenzia - di fronte ad un calo dell'utenza normale. Richieste provenienti anche da zone limitrofe alla fascia frontaliera».

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