«Le nostre stecche in mano
ai campioni del biliardo»

La storia della "Longoni Group", nata nel 1945 e ora al top in Europa
«La pazienza è tutto. Una volta lavorato, il legno deve riposare almeno due anni»

MARIANO Sale da biliardo: atmosfere fumose, colori vagamente retrò. Sono le immagini che si vedono alle pareti della "Longoni Group", azienda che radici profonde e che guarda con ottimismo al futuro, collocandosi tra le più moderne e strutturate realtà produttive del settore "biliardo". Un'impresa che nasce in un periodo di forte crisi e che diventa leader per le stecche da biliardo.


La Longoni si avvia nel secondo dopoguerra e oggi è conosciuta in tutto il mondo come sinonimo d'eccellenza e qualità.


Quella dell'azienda di via Spaino è una storia di famiglia che si svolge in modo semplice, ma determinato così come lo racconta Pierluigi Longoni, l'imprenditore che, insieme alla sorella Luisella, ne ha preso le redini.

«La nostra realtà nasce nel 1945 con il nonno Alessandro che, finita la seconda Guerra Mondiale, si è trovato senza lavoro e così ha aperto un piccolo laboratorio per la produzione di biliardi».


Gli anni passano e la gestione cade sulle spalle dei figli Renzo, padre di Pierluigi, Vittorio ed Emilio, che con impegno e abnegazione portano avanti l'impresa di famiglia.


«Gli uomini sono sempre stati più tecnici, le redini commerciali invece sono state strette da Francesca, mia madre, che con la sua caparbietà è riuscita a tenere dritta la barra e in piedi l'azienda», prosegue Pierluigi. La signora Francesca, oggi 76 anni, è ancora presente in azienda, caposaldo dell'ufficio.


«Siamo specializzati nella produzione di stecche da biliardo: articoli pregiati e prodotti nello stabilimento marianese dagli operai del gruppo, che in tutto conta 35 dipendenti - racconta Longoni mentre, orgoglioso, cammina fra i dipendenti e i macchinari - In questo lavoro la pazienza è tutto. Una volta lavorato il legno deve riposare in stanze climatizzate almeno due anni. Alcuni pezzi sono qui addirittura da decenni». Perché più il legno riposa, più la stecca sarà precisa, i suoi colpi seguiranno la traiettoria che i giocatori vogliono imporre alla biglia.

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