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Domenica 10 Marzo 2013
Il Tar contro le dogane
"Lavorino due ore in più"
La dogana di Como deve lavorare di più, poiché i commerci europei non possono essere fermati: lo ordina il Tar, tribunale amministrativo regionale, con una sentenza che dà ragione ad un gruppo di spedizionieri internazionali.
Gli operatori erano stati costretti a ricorrere ai giudici in seguito alla decisione dell'ufficio delle dogane di Como, retto dalla direttrice Pier Paola Ercolano, che ha ridotto l'orario di operatività del servizio per lo sdoganamento delle merci in esportazione. Prima copriva l'arco dalle 7 alle 20 dal lunedì al venerdì. La nuova disposizione, in vigore dal due gennaio, lo riduce dalle 8 alle 18, sempre dal lunedì al venerdì.
In termini tecnici, il servizio consiste nello «sdoganamento telematico in procedura domiciliata per i regimi all'esportazione». È il sistema informatico centrale che esamina i rischi delle merci che arrivano in dogana. Se non ne rileva, è via libera. Il camion può andare. Se li rileva o ritiene che sia necessaria la visita del funzionario, è stop al proseguimento del viaggio verso l'estero. Se si restringe l'orario operativo, i camion si fermano più a lungo con «un rilevante danno economico» per gli operatori, nota il Tar, ma anche per l'economia fondata sui rapporti con l'estero, oggi più importanti che mai.
Il ricorso è stato presentato dai legali rappresentanti di Mdo; Como Trans; Ramazzina sas, Best Transport, Gama Sas, Gt Service, Trans Suisse; Villa Bruno sas, Progress Transport Globus, Migliavada Srl, difesi da Valerio e Stefania Ruggiero. L'ufficio delle dogane era assistito dall'Avvocatura dello Stato.
Il ricorso si è soffermato sia nel merito, sia sul metodo del provvedimento, definito carente di motivazione e comunque illogico, espressione di eccesso di potere, contestazioni condivise dai giudici.
E ancora, la sentenza del Tar sottolinea che l'Ufficio delle dogane «non ha in alcun modo dato atto delle ragioni che hanno condotto l'amministrazione a far coincidere gli orari di fruizione del servizio con l'orario ordinario di apertura degli uffici delle dogane».
Ma già nell'ottobre scorso, la direttrice Ercolano aveva illustrato agli operatori la possibilità di lavorare con la dogana 23 ore su 24 con la cosiddetta certificazione Aeo, adottata dagli americani dopo l'11 settembre e in progressiva estensione in Europa. È una procedura burocratica in più a monte, ma diverse ditte con sede nel Comasco l'hanno già chiesta ed ottenuta e le loro merci hanno il via libera dalla una di notte a mezzanotte. A prescindere da questa certificazione, «ripristinate subito gli orari di prima», ordina il Tar che condanna l'amministrazione doganale alla rifusione di 2.500 euro di spese processuali.
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