Brienno non può rinascere
Fermi i soldi della ricostruzione

Contributi bloccati
per il patto di stabilità

Brienno
I lacci posti al bilancio della Provincia dal patto di stabilità stanno arrecando un notevole danno per la ricostruzione del centro del paese colpito dall'alluvione del 7 luglio 2011, nonostante la sottoscrizione il 16 dicembre di quell'anno di un accordo di programma che avrebbe dovuto portare rapidamente alla ricostruzione di opere pubbliche distrutte dalla furia della Valle Canova.
L'assurdo sta nel fatto che a distanza di quasi due anni dall'evento ci sono 460mila euro bloccati dalla burocrazia a fronte di progetti approvati, finanziati, perfino appaltati, ma mai iniziati, con il rischio che nuove piogge alluvionali aggiungano danni a una situazione fortemente compromessa per l'assenza di interventi di messa in sicurezza.
Telefonate, prese di contatto, appelli lanciati dal sindaco Patrizia Nava in tutte le direzioni non hanno prodotto l'atteso risultato tanto più che oltre al fermo del finanziamento provinciale di 360mila euro sono rimasti vincolati anche i 100mila euro stanziati dal Bacino imbrifero montano e dall'Ance per opere riunite in un unico appalto.
L'ultimo appello del sindaco datato 12 marzo, rivolto al commissario straordinario della Provincia Leonardo Carioni, al sub commissario Giuliana Longhi, al dirigente del settore viabilità e protezione civile Bruno Tarantola nonché al responsabile delle opere pubbliche Gianni Portanon ha ancora ottenuto risposta.
Una condizione che oltre a provocare disagi aumenta la paura della gente in vista delle piogge primaverili, dal momento che la Valle Canova, a parte le opere di pronto intervento, è rimasta tale e quale. Ci sono il ponte romanico distrutto, l'alveo devastato, l'arco sottostante la strada comunale di accesso al municipio (la vecchia Regina) con una luce insufficiente ad assicurare il deflusso a lago di un ingente quantitativo di acqua.
«Con grande sollievo - scrive Patrizia Nava - più di un anno fa era stata sottoscritta la prima versione dell'accordo di programma relativo alle opere di messa in sicurezza e ricostruzione dei manufatti del patrimonio pubblico e in quell'occasione, grazie al contributo economico della Provincia, avevo avuto la prova di un apparato istituzionale solido e funzionante con ulteriore approvazione di tutti i passaggi progettuali, ma alla data odierna non sono visibili segnali di inizio lavori. I cittadini che vivono in prima persona i disagi si lamentano e chiedono chiarimenti sul fermo di previsti interventi e c'è perfino il rischio di perdere la quota di contributo non direttamente coperta dalla Provincia.
«Chiedo pertanto di conoscere i reali tempi di avvio delle opere per poter dare notizia alla cittadinanza».

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