«Sempre più imprese in Svizzera
Lo Stato deve intervenire»

Il presidente di Confindustria Como Francesco Verga: là tutto sembra più facile, va tagliata la burocrazia anche sul decreto sbloccacrediti

COMO Codice rosso, grida Confindustria Lombardia. E a dare forza alla preoccupazione c'è l'intervento di Como.

Se il presidente lombardo Alberto Barcella chiede misure urgenti, non meno fermo è Francesco Verga, alla guida di Confindustria Como. Anche perché se molti problemi sono comuni, qui si constata un ulteriore effetto.

«Abbiamo assistito a un'emorragia» spiega Verga durante l'incontro. In un anno e mezzo, aggiunge «sono stati persi quasi 2mila posti di lavoro. E creati altrettanti nel Canton Ticino». È l'altra faccia della medaglia per Como: la tentazione sempre più forte di chiudere nella terra della tassazione pesante e della burocrazia, per aprire oltre confine.

«Non che lì sia tutto così facile - precisa poco dopo il presidente Verga - Ma ancora due associati me ne parlavano in questi giorni. Perché tenero duro? Sono patriottico, dico che bisogna restare». Da imprenditore, abituato a lottare ogni giorno, capisce tuttavia che qualcuno si scoraggi.

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