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Lunedì 22 Aprile 2013
The Full Monty al Sociale
Disoccupati buffi da vedere
Martedì sera (23 aprile), alle 20.30, al Sociale è la volta di "The Full Monty", spettacolo tratto dall'omonimo e noto racconto cinematografico, datato 1997 (biglietti da 38 a 21 euro più prevendita, info e prenotazioni www.teatrosocialecomo.it e 031-27.01.70). Nel cast anche due veri disoccupati torinesi
Martedì sera (23 aprile), alle 20.30, è la volta di "The Full Monty", spettacolo tratto dall'omonimo e noto racconto cinematografico, datato 1997 (biglietti da 38 a 21 euro più prevendita, info e prenotazioni www.teatrosocialecomo.it e 031-27.01.70).
In quegli anni di deindustrializzazione dell'Inghilterra (fenomeno di rilevanza storica con pesantissi sacrifici da parte del mondo del lavoro), il film, diretto da Peter Cattaneo, suscitò vasta risonanza, divertendo ma anche facendo riflettere e meritando un Oscar.
Nel 2000, la storia è passata dal grande schermo ai teatri, ottenendo un grane successo internazionale. Ora, in tempi di feroce crisi economica per tutta Europa, ma in particolare per il nostro Paese, Massimo Romeo Piparo, che firma adattamento e regia dell'allestimento per le scene nostrane, ha pensato di riproporre la storia, contestualizzandola nell'Italia (e non a caso, nella Torino, ex capitale industriale, oggi in pesante clima di dismissione), con un cast ricco di volti noti e simpatici.
Non ci sarà Pietro Sermonti, volto riconoscibile per aver partecipato a molte fiction popolari, tra cui "Un medico in famiglia". L'attore, a seguito di un infortunio piuttosto serio, è stato costretto, dietro parere del medico, a sospendere la tournée dello spettacolo. Il ruolo di Giorgio Lucariello sarà interpretato da Nicola Zamperetti che ha già dimostrato il suo valore in altre date.
Gli altri attori sulla scena saranno volti altrettanto popolari. Si tratta di Paolo Calabresi, Gianni Fantoni, Sergio Muniz, Paolo Ruffini e Jacopo Sarno.
Ma la sorpresa è che sul palco ci saranno anche due disoccupati torinesi alla loro prima esperienza teatrale, Marco Serafini e Simone Lagrasta, che hanno partecipato al casting indetto dalla produzione e riservato esclusivamente a chi aveva perso il lavoro negli ultimi 24 mesi.
L'operazione compiuta da Piparo vuole contestualizzare la vicenda nella non facile realtà italiana di oggi, tra lavoro che manca e necessità di sopravvivere, utilizzando tutte le armi a disposizione, inclusa l'autoironia.
La vicenda è ambientata nel contesto della periferia torinese. C'è la fabbrica (e non si può non riandare con la mente agli stabilimenti Fiat) e ci sono gli operai che si ritrovano senza lavoro e senza un soldo. Lo spettacolo, quasi interamente al maschile, non gioca solo sulla vicenda in scena ma anche sui sentimenti e sulle storie dei singoli personaggi, per toccare i sentimenti.
Sara Cerrato
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