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Venerdì 03 Maggio 2013
Lecco, nomine pubbliche
Nava contro la Brambilla
Il presidente della Provincia del Pdl prende posizione sull'ultima uscita della deputata e commissario del partito che ha proposto di superare la lottizzazione nei consigli di amministrazione degli enti aprendo al merito e che ha richiesto le candidature dei cittadini. «Una sorta di "bando di partito? Non conosce l'abc delle pratiche istituzionali. Non so se ridere o se piangere, siamo stanchi di queste trovate»
Diviso tra rabbia, divertimento e mortificazione, Nava sbotta:
«Adesso basta. Ho taciuto fino a questo momento ma innanzi all'ultima ennesima intemerata uscita pubblica dell'onorevole Michela Brambilla (sostenuta dai soliti tre o quattro accoliti) non posso più tacere né come cittadino, né come politico né come rappresentante delle istituzioni».
Non si capacita che la Brambilla abbia «aperto una sorta di "bando di partito" per raccogliere curricula di cittadini da far poi nominare nelle società pubbliche». Un'operazione «al limite del lecito» secondo il presidente della Provincia, che per questo si sente di dover chiedere scusa ai sindaci e alle istituzioni.
«A parte il fatto che sconsiglio a chiunque di farsi giudicare da lei visto che dopo aver letto il curriculum del signor Bruno Colombo lo ha presentato come suo segretario, credo che quanto sta avvenendo dimostri quanto la Brambilla non conosca nemmeno l'abc delle normative, delle pratiche istituzionali e della politica. Ma non lo sa che i bandi pubblici per la raccolta dei curricula al fine di procedere alle nomine o alle votazioni nelle assemblee delle società a partecipazione pubblica li fanno e pubblicano il presidente della Provincia e i sindaci?».
Nava richiama al rispetto dei ruoli accusando: «Pensa, questa signora, di ergersi a filtro delle candidature e poi mandarle agli amministratori del territorio senza nemmeno averli incontrati una volta, o senza per lo meno aver parlato una volta con loro dei problemi che poi le aziende pubbliche andranno ad affrontare? Ma a che punto siamo arrivati?»
Così dice di essersi deciso a intervenire in qualità di presidente della Provincia, convinto però di poter parlare anche a nome dei numerosi sindaci di area centro destra: «Siamo stanchi di queste trovate che hanno come unico scopo quello di segnalare una flebile, impercettibile rilevanza nel dibattito politico del territorio». E poi l'affondo finale: «Chissà se la Brambilla applicò i criteri della meritocrazia anche quando procedette alle nomine del consiglio d'amministrazione dell'Aci nazionale».
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