Liceo Volta a rischio
Ex alunni si mobilitano

Si pensa a qualche iniziativa per sensibilizzare sul possibile accorpamento della più antica scuola comasca

COMO Pochi alunni al Volta, 12 in meno della soglia minima di 600, e la più antica scuola di Como rischia di perdere l'indipendenza. Ex alunni e docenti pensano già a una raccolta firme per evitare accorpamenti o perdite d'autonomia.
In città si passa da 8 a 7 istituti secondari di secondo grado, solo l'anno scorso con l'accorpamento di Ripamonti e Da Vinci erano scesi da 9 a 8. Lo storico liceo di Como non arriverà il prossimo anno scolastico ad avere la soglia minima di 600 studenti prevista dalla legge, per tanto perde il dirigente amministrativo e il preside, è probabile che l'istituto venga assorbito da altre scuole. Cristiana Corti, referente dell'associazione ex alunni del Volta dice: «È scontato dire che Como perderebbe la sua storia. Basti pensare a chi è passato dal liceo. Lo stesso Alessandro Volta è salito in cattedra, anche Cesare Cantù. L'elenco è lungo, per esempio il rimpianto Giorgio Luraschi».

Proprio Luraschi qualche anno fa in difesa del Volta, con numeri già in picchiata, scriveva su queste colonne: «La rivincita dell'umanesimo sull'egoismo consumistico». Era una appassionante difesa della più antica istituzione scolastica lariana.

Prima dei pianti però Adria Bartolich, per Cisl scuola Como, analizza la realtà: «Non perderemo il Volta. È sottodimensionato e si procederà secondo legge. È probabile venga accorpato al vicino liceo Teresa Ciceri, il cui dirigente ha una formazione classica». Per sperare in un salvataggio occorrerà pensare al perché il gradimento del classico sia sceso ai minimi storici, dice Bartolich: «La poca sperimentazione del classico, imposta dal ministero, ha irrigidito l'offerta. La crisi ha spinto le famiglie a percorsi che portano più in fretta al lavoro».

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