Homepage
Mercoledì 11 Febbraio 2009
Piazza Roma, parcheggi senza pace
Dopo gli zingari, ecco i nordafricani
Chiedono soldi in cambio di aiuto per trovare il posto libero per l'auto
La scena si ripete centinaia di volte ogni giorno. Una volta che l’automobilista ha posteggiato, gli extracomunitari (tutti nordafricani) gli si avvicinano e gli chiedono di acquistare la loro merce, in genere ombrelli (come ieri, vista la pioggia), accendini o altri piccoli prodotti. Se proprio la persona non è interessata ad acquistare nulla provano a chiedere comunque una piccola mancia per avere aiutato a trovare posteggio.
Il fenomeno non sembrerebbe destare, comunque, alcun allarme sociale. Se non fosse che qualcuno denuncia i rischi che si corrono incappando nel posteggio di piazza Roma. Per esempio Marco Cattaneo recentemente si è trovato ad avere a che fare con questi parcheggiatori abusivi. «E’ ormai da qualche settimana – ha spiegato Cattaneo in una lettera inviata a La Provincia – che i prezzi del parcheggio in piazza Roma sono quantomeno raddoppiati, non per colpa dei parchimetri del Comune di Como questa volta, bensì per la presenza di extracomunitari, in continuo aumento, che "sorvegliano" la zona. Queste persone, con la scusa di aiutare a trovare il posto auto libero, una volta posteggiata la macchina, chiedono di acquistare la loro mercanzia o quantomeno consigliano di lasciare una "mancia" per il loro ausilio nel riservare il posto. Abbiamo notato che chi non si attiene ai "consigli", al suo ritorno rischia di trovare una "sorpresa" sulla carrozzeria della propria automobile».
Il comandante dei vigili, Vincenzi Graziani, ha spiegato che il fenomeno è destinato a durare ancora per poco: «Abbiamo già programmato un intervento congiunto con la polizia. Piazza Roma, del resto, puntualmente ritorna a essere il luogo prediletto dagli immigrati in cerca di questua. Una delle ragioni è il frequente via vai di auto e persone. Prima c’erano gli zingari, ora i nordafricani. Non ci risulta, però, che danneggino le auto. Se qualcuno è a conoscenza di una cosa del genere deve rivolgersi alle forze dell’ordine ancor prima di dirlo ai giornali».
© RIPRODUZIONE RISERVATA